![TIZIANA CERES](https://www.imgpress.it/wp-content/uploads/2025/02/foto-artista-copia-2-002-678x381.jpg)
Tiziana è una fotografa autodidatta, nata a Cosenza, diplomata in un liceo artistico della provincia di Vicenza e laureata in Beni Culturali presso l’Università di Trieste, dove ormai vive e lavora. Ha iniziato ad appassionarsi alla fotografia quando ha capito che avrebbe voluto concentrarsi sul nudo artistico valorizzando il corpo con lo scopo di creare delle piccole opere d’arte.
Tiziana le tue fotografie hanno una storia da raccontare? E se sì, quale?
Spero che le mie fotografia abbiano qualcosa da raccontare e che chi le osserva ci veda un significato. Il mio lavoro parla di stare bene con se stessi, di non avere paura di una fotografia. Spesso le persone evitano di farsi fotografare perché non amano riguardarsi, ma il mio obiettivo è aiutarle ad affrontare questa paura e riscontrarsi, provando ad amarsi di più.
Parliamo della tua indole, e quindi delle tue radici… Da cosa nasce la passione per l’Arte?
E’ nata fin da giovanissima. Dopo il diploma al liceo artistico, ho conseguito una laurea in Beni Culturali. Sin da ragazzina amavo la fotografia, ispirandomi alle opere di Robert Mapplethorpe, Edward Weston, Elliott Erwitt e molti altri. Il cinema, altra mia grande passione, ha influenzato profondamente il mio modo di vedere e raccontare le immagini. Sono sempre stata immersa nell’arte in tutte le sue forme, con un ‘attenzione particolare alla valorizzazione del corpo attraverso la luce e le sue forme.
Più artista o rivoluzionaria?
Mi ritengo più un’artista. Attraverso i miei lavori cerco di esprimere me stessa e le mie emozioni, soprattutto quando le parole non bastano o non riesco a esternarle. La fotografia diventa così il mio linguaggio, il mezzo con cui racconto ciò che sento e vedo.
Quali volti o corpi ti attraggono più di altri?
I corpi che non rientrano nei canoni imposti dalla società.
Sentieri fotografici che vorresti scoprire?
Non so ancora quale sentiero fotografico approfondire, ma voglio lasciarmi guidare da ciò che mi fa stare bene e mi ispira davvero.
Immortalare una donna nuda non fa a pugni con l’idea che hanno molte ragazze della dignità?
Immortalare una donna nuda può entrare in contrasto con l’idea di dignità che alcune ragazze hanno di sé. Ma tutto dipende dallo sguardo con cui si osserva un nudo. Nel mio lavoro cerco sempre di valorizzare il corpo nella sua bellezza, senza mai cadere nella volgarità, ma trasmettendo eleganza, autenticità ed espressione.
Ci sono oggetti, eventi, amori, passioni, inciampi che ci circondano, parlano di noi, attraversano il tempo. Io le chiamo cose della vita. Sono nostre creazioni che oltre la forma, hanno una storia da raccontare, anche indipendentemente da ciò che vorremmo sentir loro dire. Suggestioni?
Cerco di non avere rimorsi e di vivere il presente il più possibile. Le scelte che ho fatto mi hanno resa la persona che sono oggi, e invece di avere rimpianti, preferisco imparare, fare di più e continuare a costruire il mio percorso verso il futuro.
Nell’era dell’immagine la società è piena di single: colpa della troppo offerta o solo perdita di comunicazione fra uomini e donne?
Il mio personalissimo pensiero su questa tematica è che ci sia una perdita di comunicazione tra uomini e donne. Oggi le persone si conoscono soprattutto attraverso app e social, strumenti che a mio parere, invece di favorire una vera connessione, spesso limitano la conoscenza reciproca e velocizzano gli incontri al punto da rendere troppo facile scartare l’altro senza approfondire davvero.
Quale tipo di immagine è figlia dei nostri giorni?
Scelgo un’immagine che rappresenti il cambiamento climatico, ormai evidente in tutto il mondo.
Una foto per rappresentare l’Italia?
Scelgo un’opera artistica: il DAVID di Michelangelo, perché è un capolavoro che amo profondamente. Credo che rappresenti la perfezione artistica, l’ingegno e la maestria scultorea ai massimi livelli.
Comunicare nell’era del digitale può generare valore: insomma, quello che facciamo e diciamo è la nostra carta d’identità?
La comunicazione digitale in ambito lavorativo, a esempio, può stimolare l’interazione tra gli utenti e le aziende. Nel mio caso, a esempio, condividere i miei contenuti mi aiuta a costruire una reputazione online, a raggiungere i miei clienti in modo più diretto e tempestivo. In un certo senso, diventa una sorta di carta d’identità digitale che mi rappresenta.
Quanto sono forti le tue spalle? Hai mai avuto paura del giudizio degli altri? Di che colore è la sfumatura della tua quotidianità?
Direi di sì! Per molto tempo ho avuto paura del giudizio altrui, soprattutto per quanto riguarda il mio corpo. Poi, grazie a un percorso personale, ho imparato a essere più forte e consapevole, trovando un equilibrio che mi ha permesso di stare bene con me stessa. Questa consapevolezza la porto anche nella mia fotografia, cercando di trasmettere lo stesso senso di libertà e accettazione. La mia quotidianità ha il colore del blu, che si trasforma in mille sfumature a seconda delle mie emozioni.
Regalaci un sorriso con un clic originale…
Facendo nudo fotografico non ho fotografia che porti un sorriso…