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Dal 18 al 23 febbraio 2025 al Teatro India di Roma, Anna Ammirati torna a teatro con Napsound, spettacolo che fonde poesia napoletana, musica elettronica e videoarte, per una produzione Teatro di Roma.
Dopo il successo al cinema con Napoli – New York di Gabriele Salvatores e in televisione con la serie cult Mare Fuori, l’artista e attrice napoletana torna con la sua prima regia teatrale in una versione rinnovata dello spettacolo, in cui la musica firmata da Mario Conte, autore del recente film di Davide Livermore e Paolo Gep Cucco The Opera! Arie per un’eclissi, si fonde con i testi di celebri autori napoletani.
Napsound è un viaggio teatrale intimo e potente, dove poesia, musica e immagini si intrecciano in un flusso continuo e suggestivo per una riflessione profonda e personale sulle fasi dell’esistenza: infanzia, adolescenza e maturità. I testi di Eduardo De Filippo, Totò, Ferdinando Russo e Raffaele Viviani vengono reinterpretati e contaminati dalla musica elettronica di Mario Conte, cui si aggiungono le installazioni video di Alessandro Papa.
Anna Ammirati si presenta sulla scena in un doppio ruolo, dirigendo e interpretando una performance in tre atti la cui forma narrativa è la poesia, o più precisamente è un dialogo tra poesie, dove la musica è sintassi piuttosto che un semplice accompagnamento.
L’opera, che nel 2018 ha segnato l’esordio di Anna Ammirati alla regia, ritorna ora in una nuova veste, con una struttura narrativa aggiornata e un impianto sonoro ampliato grazie all’uso di live electronics. Lo spettacolo mantiene il suo spirito originale, ma si arricchisce di nuove suggestioni e ritmi, offrendo al pubblico un’esperienza teatrale immersiva e innovativa.
“Napsound è cuore, sudore, anima, sangue e cervello” racconta Anna Ammirati. “Questo spettacolo è la mia creatura: un’opera che nasce da un’urgenza autentica e non da un bisogno di approvazione. È il mio primo spettacolo teatrale, in cui mi sono diretta da sola, e racconta la storia di una donna che attraversa le stagioni della vita, dalle prime esperienze fino alla pienezza dell’età adulta. Attraverso le poesie di Eduardo De Filippo, la musica elettronica – che amo alla follia – e la videoarte, ho voluto creare un’esperienza teatrale contaminata, un sogno nato da un desiderio istintivo, primordiale e atavico. Quando una cosa è davvero autentica e nasce da un’urgenza profonda, accade il miracolo. Ricordo che Napsound è partito come un’autoproduzione: qualcuno lo vide mentre provavo in un piccolo studio di registrazione e decise di farmi debuttare nel 2018 all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Da allora è stato rappresentato con successo in diversi teatri stabili d’Italia. Oggi torno a Roma, mia città adottiva, con una versione completamente rinnovata: nuovi impulsi, nuove suggestioni, nuovi ritmi. Questo spettacolo è la testimonianza che i sogni, se sono reali e sinceri, possono avverarsi. È un racconto di trasformazioni personali e di legami invisibili tra passato, presente e futuro. Ho voluto creare qualcosa che andasse oltre il teatro tradizionale, un’esperienza immersiva e potente, che stimoli riflessioni e tocchi il cuore del pubblico.”
I personaggi di Napsound si muovono tra le voci della poesia napoletana, trasformandosi e intersecandosi in un continuo gioco di ruoli. Ad esempio, il giudice di Eduardo De Filippo si trasfigura nel Dio cattivo di Ferdinando Russo, mentre la donna borghese di Totò si evolve nell’adulta di Viviani che incita la folla. Questo intreccio di storie e significati stimola il pubblico a riflettere sui legami tra passato, presente e futuro, esplorando la complessità dell’identità umana.
La narrazione è un intreccio di voci e suoni che si sovrappongono e si rincorrono, proprio come i pensieri e le emozioni che caratterizzano le diverse fasi della nostra vita, dove la potenza della musica elettronica e la poesia si fondono in un’unica entità, per un’esperienza teatrale e artistica che sfida le convenzioni tradizionali. Un approccio innovativo che invita anche lo spettatore a riflettere sulla propria esistenza, sulle trasformazioni personali e sui legami invisibili che uniscono passato, presente e futuro.
“Lo spettacolo segue un percorso di comprensione e apprendimento dove i vari personaggi si spostano incessantemente da una poesia all’altra come se fossero porte che si aprono; ispirandomi all’Alice di Carroll cerco di esplorare ogni volta un luogo diverso e ne vengo risucchiata trasformandomi strada facendo nel personaggio di quel mondo in cui approdo o nel quale vengo catapultata, che poi concretamente è rappresentato dalla poesia successiva” conclude Anna Ammirati.
Napoletana, classe 1979, Anna Ammirati è un’artista poliedrica, capace di spaziare fra cinema, teatro, tv, radio e podcast. Avvicinatasi alla recitazione sin dall’età di 8 anni, dopo il diploma all’Accademia di Teatro diretta da Beatrice Bracco e l’esordio nel 1998 con Monella di Tinto Brass che le regalò un’immediata e dirompente popolarità, ha lavorato in decine di produzioni tv – fra cui Il Generale dalla Chiesa (2007), L’oro di Scampia (2014), L’allieva (2015), Squadra mobile (2016), Paolo Borsellino – Adesso tocca a me (2018), Mare Fuori (3 stagioni), la seconda stagione di Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso (2024) – produzioni cinematografiche – come Quartetto (Salvatore Piscitelli, 2000), L’amore buio (Antonio Capuano, 2011), Ma che bella sorpresa (Alessandro Genovesi, 2015), Napoli – New York (Gabriele Salvatores, 2024) – e teatrali – come Tale madre tale figlia (Laura Forti, 2012) e firmando la regia di spettacoli come Napsound (2018) e Carne nuova (2023).
È del 2023 il podcast “Fluid, un viaggio sull’identità di genere” e sempre nel 2023 ha sviluppato il Progetto Sociale OSA – attività di promozione per il buon uso della rete e prevenzione delle condotte a rischio online in età adolescenziale (progetto sociale finanziato dal Ministero della Sanità).
Napoletano, produttore, musicista e sound designer, Mario Conte vive e lavora a Milano. Le sue collaborazioni come produttore e musicista includono artisti italiani e internazionali tra cui Jon Balke, london Funk Allstars, Alfio Antico, Peppe Barra, Meg, Colapesce, Io sono un cane, Filippo Timi, Loredana Bertè. Collabora, come compositore e sound designer, con registi come Davide Livermore, Roberta Torre, Davide Tosco e con diverse istituzioni, fondazioni e agenzie creative nel campo della sound art, della pubblicità e della colonna sonora. È cofondatore della galleria indipendente milanese Gigantic, dell’etichetta Zoff82 e del duo di instant composing Mizookstra. Il 19 gennaio 2025 esce in digitale la colonna sonora originale da lui firmata per il film The Opera! Arie per un’eclissi di Davide Livermore e Paolo Gep Cucco con un cast internazionale tra cantanti e attori come Valentino Buzza, Mariam Battistelli, Vincent Cassel, Fanny Ardant, Caterina Murino, Erwin Schrott, Rossy De Palma, Angela Finocchiaro, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2025 e al Teatro alla Scala di Milano. Il disco combina arie tradizionali con paesaggi sonori elettronici contemporanei in una immersione senza soluzione di continuità, un viaggio tra la musica classica, l’opera e la musica elettronica più rarefatta.
“Napsound” è uno spettacolo di e con Anna Ammirati, produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale, musiche originali e live electronics di Mario Conte, installazioni video di Alessandro Papa.
I biglietti sono disponibili sul circuito VivaTicket e presso la biglietteria del Teatro India, Lungotevere Vittorio Gassman 1, Roma.
Orari: ore 20.00 a eccezione di domenica 23 febbraio, alle ore 18.00.