Marche, Green Fox: il Comitato “Pesaro: NO GNL” ha incontrato il Presidente della Provincia. Assemblea pubblica, verso un ricorso al Tar

Espresse forti preoccupazioni sulla sicurezza dell’impianto e della condotta metanifera. Nei prossimi giorni, interrogazione parlamentare di Europa Verde/Avs, mentre si lavora a un ricorso al Tar; domani assemblea pubblica

Pesaro – In attesa dell’assemblea pubblica che si terrà domani dalle 10.15 presso LaGaida in strada Carloni n° 12, a Muraglia, il Comitato “Pesaro: NO GNL”  – movimento inclusivo che rappresenta la società civile impegnata contro l’impianto di liquefazione metano – ha incontrato ieri, giovedì 13, il Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini.

La delegazione del Comitato era composta da Roberto Malini, Adriana Fabbri, Nicola Centi, Gianluca Carrabs, Tommaso Olmeda e Fabio Patronelli. L’incontro si è svolto in un clima costruttivo e ha evidenziato numerose criticità del progetto.

Il Presidente Giuseppe Paolini ha ribadito che la Provincia ha espresso numerose riserve sulla sicurezza del progetto, in particolare per quanto riguarda la salute pubblica e il rischio di incidente rilevante, vista la collocazione dell’impianto nell’area di massimo rischio alluvionale (R4) del fiume Foglia.

Durante il confronto, è stata discussa con preoccupazione la Valutazione di Impatto Ambientale positiva rilasciata dal Ministero dell’Ambiente, nonostante la mancanza di studi scientifici indipendenti sull’efficacia dell’ancoraggio di impianti e serbatoi in un’area esondabile e sismica.

“Si tratta di veri e propri ordigni di potenza devastante,” ha dichiarato Roberto Malini, che ha già partecipato a diverse battaglie contro impianti tossici e pericolosi in Italia e all’estero. “In questo caso, si sono scavalcate le normative che tutelano l’incolumità dei cittadini e dell’ambiente, dal Decreto legislativo 105/2015 (‘Seveso III’), fino alla normativa sulle industrie insalubri di prima classe. Senza contare la condotta per l’approvvigionamento, che trasporterebbe gas metano dalle piattaforme offshore dell’Adriatico, con rischi enormi. In Paesi come Francia e Germania, città con caratteristiche simili a Pesaro rientrano in precise ‘zone rosse’ dove è vietata l’installazione di impianti a rischio di incidente rilevante”.

Il Comitato ha inoltre evidenziato che le aree ad alto rischio idrogeologico e sismico sono escluse, di fatto, dalla possibilità di ospitare industrie insalubri o a elevata pericolosità, anche se non esistono divieti specifici per i depositi di GNL.

A margine dell’incontro, Gianluca Carrabs (Europa Verde) ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare sul progetto Green Fox, affinché il Parlamento esamini il caso e valuti se il Ministero abbia omesso elementi essenziali nella valutazione del rischio ambientale e sanitario.

Il Presidente Paolini, dal canto suo, ha confermato la disponibilità della Provincia a sostenere le iniziative legali del Comune di Pesaro per impedire la realizzazione dell’impianto, dichiarando che l’ente provinciale intende affiancare l’amministrazione comunale in tutte le azioni necessarie a tutelare cittadini e territorio.

 

Adriana Fabbri ha sottolineato come il cambiamento climatico stia già causando un aumento dei fenomeni alluvionali, rendendo ancora più evidente l’incompatibilità del progetto con il sito prescelto. Tommaso Olmeda, Nicola Centi e Fabio Patronelli hanno ribadito l’importanza di rispettare la normativa vigente, che non prevede divieti diretti, ma esclude implicitamente aree ad alto rischio alluvionale e sismico dall’installazione di impianti pericolosi.

 

Il documento rilasciato dalla Provincia: criticità e valutazioni ambientali

In occasione dell’incontro, la Provincia ha fornito al Comitato una nota ufficiale intitolata “Fox Petroli spa – Comune di Pesaro”, nella quale si riassume l’iter autorizzativo e si evidenziano i punti critici del progetto.

Nella nota si legge che il Ministero dell’Ambiente ha espresso un “Giudizio di compatibilità ambientale positivo con condizioni ambientali”, delegando alla Provincia la verifica di ottemperanza a specifiche condizioni di sicurezza. Tuttavia, la Provincia ha già rilevato numerose carenze progettuali, sollevando 15 osservazioni tecniche e chiedendo integrazioni alla ditta proponente.

Tra le criticità segnalate, emergono rischi legati alla collocazione dell’impianto in zona R4 di massimo rischio alluvionale; mancanza di uno studio dettagliato sull’efficacia delle misure di contenimento del rischio; problemi relativi al trasporto del gas metano e all’infrastruttura necessaria per alimentare l’impianto.

Il Comitato “Pesaro: NO GNL” proseguirà la mobilitazione, avvalendosi di strumenti istituzionali, legali e scientifici per contrastare la realizzazione dell’impianto. L’incontro con il Presidente della Provincia conferma che esiste una crescente consapevolezza delle criticità del progetto e che la società civile non resterà inerte di fronte a un rischio ambientale e sanitario di questa portata. È già in preparazione un ricorso al TAR, che dovrà essere presentato entro l’8 marzo.

“La resistenza culturale e civica, unita alle evidenze scientifiche e giuridiche – oltre che alla casistica che rivela la pericolosità di un impianto di liquefazione del metano e di una condotta per l’approvvigionamento a un tiro di sasso dalle case – è l’unico mezzo per difendere la nostra terra e la salute dei cittadini,” ha concluso Roberto Malini. “Non possiamo permettere che l’ennesimo scempio industriale comprometta la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini pesaresi”.

 

Nella foto di Fabio Patronelli, un momento dell’incontro; da sinistra Nicola Centi, Tommaso Olmeda, Roberto Malini, Gianluca Carrabs, Giuseppe Paolini, Adriana Fabbrii