
Che cos’è la PACE? Difficile dare una definizione universale. La PACE è una sensazione di cui tutti abbiamo avuto percezione almeno una volta nella vita. Partendo da una semplice analisi, può essere definita come contrario di GUERRA, ma può essere utilizzata anche per descrivere un momento di quiete e tranquillità. In realtà è un concetto molto complesso e articolato. Tutti noi, nel nostro piccolo, vogliamo goderci un momento di PACE e calma durante o a fine giornata. Un desiderio costante a cui continuamente aspiriamo ma, che per via del caos di questi tempi, risulta spesso difficile e irraggiungibile, quasi un’utopia. Nel mondo di oggi, a causa di quello che viviamo e vediamo, viene spontaneo desiderare la PACE.
La collettiva The (Street) Art of Peace nasce con la chiara volontà di raccontare questo sentimento, questo sogno collettivo che tutti ci accomuna ma sempre così sfuggente. Il nome è un chiaro riferimento a The Art of War (L’Arte della Guerra) di Sun Tzu, antichissimo testo cinese del VI a.C. che spiega tecniche e strategie militari. Al titolo di questo famosissimo trattato è stata aggiunta la parola “Street” perché le opere esposte sono state realizzate, appunto, da street artist di fama mondiale.
La parola “Peace” ha sostituito “War” perché è essenziale e imprescindibile diffondere questo messaggio, oggi più che mai. Infatti, secondo l’autorevole The Institute for Economics & Peace nel mondo sono attivi 56 conflitti. Il numero più alto mai registrato dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Questi sono dati pubblicati nel giugno 2024 e, ad oggi, solo il conflitto in Medio Oriente sembra essersi in parte placato con una tregua.
Ma la strada che porta ad una PACE giusta e duratura sembra tutta in salita. Dunque, se escludiamo lo scontro armato tra Russia e Ucraina e tra Palestinesi e Israeliani ci sono altri 54 conflitti di cui sappiamo poco o nulla. Myanmar, Sudan e altri 90 Paesi dove la violenza e il suono delle armi non accenna a placarsi. Centinaia di migliaia di persone, in diverse parti del mondo, vivono quotidianamente la GUERRA e questo è inaccettabile nel 2025. Vero è che sin dalla notte dei tempi il genere umano ha sempre lottato contro i propri simili, infatti nell’antichità la GUERRA era cosa nota e comune a tutti i popoli.
Torna alla mente una vecchia locuzione latina dello scrittore Vegezio: «Si vis pacem, para bellum (…)». Se vuoi vivere in pace, preparati alla guerra. Al giorno d’oggi non dovremmo essere preparati alla GUERRA. Nessuno dovrebbe esserlo. Gli esseri umani hanno raggiunto un livello di conoscenza e di evoluzione così elevato che i conflitti armati dovrebbero essere ridotti a zero. Perché non c’è evoluzione nella continua distruzione. Dunque, più che essere preparati alla GUERRA, dovremmo preparaci a diffondere e vivere la PACE. Con i gesti, con i comportamenti, con le parole e naturalmente anche con l’Arte.
The Street Art of PEACE prova a dare allo spettatore la possibilità di investigare le diverse “visioni” della PACE prodotte da grandi nomi del panorama della street art mondiale. Alcune delle opere esposte sono originali, uniche e realizzate appositamente per questa collettiva. Così la PACE da concetto astratto, intangibile, utopico, si fa immagine. Ed è evidente quanto le immagini abbiano un forte impatto su di noi. The (Street) Art of PEACE spera di regalare allo spettatore un momento di riflessione, di benessere, di tranquillità e, perché no, proprio di PACE. Allo stesso tempo mette in guardia i visitatori su quanto sia urgente e determinante che tutti INSIEME continuiamo a impegnarci affinché la PACE sia un diritto di tutti.
Giorgio Silvestrelli