
L’ascolto e la fruizione della musica jazz presuppone la conoscenza e l’approfondimento di autori e relativi mondi musicali. Ecco che il Monk Jazz Club di Catania, accanto alla stagione concertistica diventata un punto di riferimento per gli amanti siciliani della musica afro-americana, propone degli appuntamenti dove la musica, come strumento di espressione, trasformazione e superamento delle difficoltà, sarà al centro di una pubblica riflessione.
Si inizia martedì 11 marzo, alle ore 20, con “Corpo manifesto. Fra significati e identità possibili”, un’occasione per riflettere su come il corpo e la musica possano diventare veicoli di identità, crescita e resilienza, attraverso il contributo della pedagogia speciale e l’esempio straordinario di Django Reinhardt, uno degli esponenti più significativi del jazz europeo, il leggendario chitarrista manouche francese che ha reinventato il suo modo di suonare dopo un grave incidente. L’incontro è aperto a tutti coloro che vogliono approfondire il legame tra musica, corpo e resilienza, sottolineando come l’arte possa trasformare i limiti in possibilità.
Introdurrà l’incontro la pedagogista Francesca Mara Santangelo, tra i soci dell’Associazione Algos che ha fondato e gestisce il jazz club catanese, la quale parlerà proprio della pedagogia speciale come approccio che valorizza i punti di forza della persona promuovendone lo sviluppo e la realizzazione. Sarà esplorato il ruolo della corporeità nella costruzione dell’identità e il potere della musica nel favorire il recupero di funzioni cognitive e motorie.
Reinhardt si è imposto anche grazie alla sua capacità di suonare la chitarra ad altissimi livelli nonostante avesse perso l’uso di due dita della mano sinistra a seguito di un incendio nel suo caravan. Questo incidente lo costrinse a sviluppare un’innovativa tecnica di chitarra, che divenne uno dei suoi segni distintivi. Reinhardt è meglio conosciuto per il suo ruolo nel Quintette du Hot Club de France, una band che co-fondò con il violinista Stéphane Grappelli. Il gruppo fu pionieristico nel creare uno stile di jazz chiamato “Gypsy Jazz” o “jazz manouche” che combina l’influenza della musica gitana con lo swing americano.
Di Reinhardt come musicista parlerà il professore Francesco Martinelli. Il musicologo pisano è impegnato da oltre cinquant’anni nella diffusione della cultura jazzistica in Italia e in Europa come organizzatore di concerti e come giornalista, saggista, traduttore, insegnante e conferenziere. Alla fine degli Anni 80 ha contribuito alla fondazione dello Europe Jazz Network, la più importante associazione europea di promoter di jazz. Ha insegnato per diversi anni a Istanbul ed ha legato il suo nome a numerosi conservatori italiani (Torino, La Spezia, Livorno, Trento, Verona) e la Siena Jazz University. Come divulgatore ha collaborato con i maggiori festival italiani (Torino, Vicenza, Padova, Palermo, Catania, Roma, Milano, Ravenna, Pistoia tra gli altri). Nell’ambito di Siena Jazz ha diretto il Centro Studi sul Jazz “Arrigo Polillo”, la più ampia raccolta di libri, riviste e registrazioni di jazz in Italia ed è attivo negli studi archivistici. Partecipa regolarmente a congressi internazionali di storia del jazz.
A concludere l’evento, fra un bicchiere di vino e un altro, un’esibizione dal vivo che renderà omaggio alla tradizione musicale manouche, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva e diretta di questo stile vibrante e innovativo. Suonerà l’Hot String Duet formato dai chitarristi Francesco Frudà e Ivan Rinaldi. Non solo chitarra nella vita artistica di Frudà il quale suona banjo, lap steel, mandolino e mandola. Diplomato in chitarra jazz al Conservatorio Bellini di Catania è noto per far parte, fra i vari progetti, de I Beddi, della Sicily Folk Orchestra, degli Accusati di Mimì Sterrantino. Musicista, compositore e insegnante Ivan Rinaldi da anni suona jazz manouche con varie formazioni.
Biglietti: € 6, prenotazioni on line su https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/corpo-manifesto . Info e prenotazioni alla mail centroculturalemonk@gmail.com, telefono 3755249597. Sul web www.monkjazzclub.it.
Monk Jazz Club: palazzo Scammacca del Murgo, Piazza Scammacca 1, Catania.