
Per la Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, 21 marzo 2025, CoorDown lancia la campagna di sensibilizzazione internazionale “NO DECISION WITHOUT US” per rivendicare la presenza delle persone con disabilità nei tavoli dove si prendono le decisioni, siano esse inerenti alle autonomie personali, o legate a un ruolo sociale e civile.
L’inclusione non sarà mai possibile se il mondo continuerà ad essere disegnato da “pochi” per “pochi”. Non è solo una questione di “concedere” opportunità dedicate, ma di cambiare il modo in cui si vive tutti assieme: le persone con disabilità vogliono essere laddove le decisioni vengono prese e dove il mondo si decide, si disegna. In ogni aspetto della vita sociale e personale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) almeno un miliardo di persone, il 15 percento della popolazione globale, vive una condizione di disabilità. Ma dove sono queste persone quando la realtà in cui vivono prende forma? Non sono loro i protagonisti: le stanze dei bottoni, infatti, sono ancora chiuse e rischiano di essere sempre più inaccessibili. Questo vale sia per le disabilità intellettive, sia per quelle fisiche e sensoriali che per le neurodiversità.
Il film “Ridiculous Excuses Not To Be Inclusive” due anni fa si apriva con queste parole: “in un mondo sempre più attento all’inclusività, ti è rimasto un solo trucco per non esserlo: inventare scuse ridicole”. Oggi vediamo fare passi indietro sul tema dell’inclusione. Mentre i diritti e le conquiste faticosamente raggiunte dalle persone con disabilità a lavoro, a scuola, nello sport e nella società sono rimessi in discussione e cancellate a colpi di decreti, CoorDown e le associazioni di tutto il mondo insieme a tutte le persone con disabilità non vogliono solo resistere, ma fare cento passi avanti. Non vogliono solo far parte del mondo, ma vogliono far parte delle persone che prendono le decisioni sul mondo che abitano.
E proprio dall’importanza di includere le persone con la sindrome di Down e con disabilità in generale nei processi decisionali che prende vita il film “NO DECISION WITHOUT US”. Un musical trascinante che sulle note della canzone originale NO DECISION WITHOUT US (Nessuna decisione senza di noi) porta persone con diverse disabilità ad affermare con determinazione il proprio posto nella società. Ambientazioni differenti unite dalla richiesta di far parte delle conversazioni che modellano le loro vite – dai vestiti che indossano, a come vivono alla scuola, al lavoro, fino alla progettazione dei luoghi intorno a loro, perché ciò che è giusto per alcuni non è sempre giusto per tutti.
All’inizio, il film ci trasporta nella camera di Sophia, una ragazza con sindrome di Down. I suoi genitori stanno decidendo quale vestito la figlia dovrebbe indossare a un matrimonio, senza chiedere la sua opinione. Sophia non è coinvolta nel processo decisionale. All’improvviso, la ragazza irrompe nella stanza pretendendo di avere un ruolo in questa decisione. Una persona in sedia a rotelle vuole essere al tavolo dove si sta approvando il progetto per una nuova stazione ferroviaria. Una persona piccola vuole poter essere coinvolta nella progettazione degli spazi del suo luogo di lavoro. Uno studente sordo reagisce con sarcasmo quando il preside della scuola quando il preside della scuola dice che al suono dell’allarme tutti devono fuggire via. Una persona cieca in un aeroporto mette in evidenza quanto un info point con touch screen sia inutile se non puoi vederlo. E infine, una persona con disabilità motoria e una con disabilità intellettiva chiedono a un politico in Parlamento di essere al tavolo dove si scrivono le leggi.
Da oggi e fino al 21 marzo, i social media di @CoorDown — da TikTok a Instagram e Facebook — ospitano e rilanciano storie di persone con disabilità e le loro famiglie con i racconti delle loro decisioni mancate al grido di “Voglio essere nella stanza dove si prendono le decisioni. Nessuna decisione senza di noi”.
“NO DECISION WITHOUT US” è disponibile sul canale Youtube e tutte le piattaforme social di CoorDown e dei partner. Per il film è stato scelto un cast professionista internazionale che vede la partecipazione Mia Noelle Rodriguez, la giovane attrice e protagonista con sindrome di Down di 16 anni, insieme a Caterina Scorsone, volto amatissimo della serie TV “Grey’s anatomy”, mamma di una bambina con sindrome di Down e portavoce della Global Down Syndrome Foundation. Con loro attori, attrici e performer con disabilità che oltre a recitare hanno interpretato la canzone originale del film: Blake Stadnik, Jahmai Davis, Annika Nadine Hutsler, Ali Chapman, Danny Gomez, Cole Sibus, Domonique Brown. La campagna è nata dalla collaborazione con l’agenzia SMALL di New York ed è stata prodotta da Indiana Production per la regia di Rich Lee, e la direzione della fotografia di Christopher Probst. La musica è stata composta e realizzata da Stabbiolo Music.
La campagna internazionale nasce in Italia con CoorDown, ed è sostenuta da Down’s Syndrome Association UK — che dal 2014 affianca l’associazione italiana in questo progetto di comunicazione annuale — e vede il contributo di diverse associazioni internazionali che ne rafforzano l’impatto a livello globale: Down Syndrome Australia, National Down Syndrome Society, Canadian Down Syndrome Society, Global Down Syndrome Foundation, Together Academy, New Zealand Down Syndrome Association, Down Syndrome International e With Not For.
Fondazione Cariplo si allea a CoorDown e lancia un programma di intervento triennale da 20 milioni di euro sulla disabilità, che punta a garantire il progetto di vita della persona con disabilità. Da sempre Fondazione Cariplo rivolge grande attenzione alle tematiche connesse alla disabilità, dall’inclusione abitativa e lavorativa, alla protezione giuridica e l’inclusione sociale. Dal 2003 ha elaborato risposte residenziali “durante noi”, da allora fino al 2024 sono stati finanziati oltre 160 progetti di autonomia abitativa per un totale di 33 milioni di euro. Per l’inserimento lavorativo la Fondazione ha dato vita a oltre 26 progetti con 4,3 milioni di euro di risorse, impegnandosi per la crescita di opportunità occupazionali. A supporto del programma triennale si mobilita anche Cariplo Factory per le attività di accompagnamento operativo, assessment tecnologico, comunicazione.
La campagna ha ricevuto anche il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, di AB Mauri Italy Spa Società Benefit e Eco Demolizioni.
Quest’anno nel film sono stati indossati dal cast anche alcuni abiti della gamma innovativa di abbigliamento adattivo del marchio di moda Primark. Sviluppata con la pluripremiata stilista di moda adattiva Victoria Jenkins, la collezione è progettata per essere inclusiva, con un focus sul design universale per rendere l’abbigliamento più facile per le persone con diverse disabilità. Include caratteristiche come cerniere magnetiche, bottoni a pressione, passanti in vita e aperture nascoste per tubi, accesso al catetere, insieme ad una collezione specifica creata per essere comoda e pratica per gli utenti su sedia a rotelle.
Una versione video con audiodescrizione e una trascrizione descrittiva sono state create dalla società di accessibilità ai media Scribely.
Gli hashtag ufficiali della campagna #NoDecisionWithoutUs #WorldDownSyndromeDay #WDSD25.
Martina Fuga, Presidente di CoorDown dichiara: «Tutti noi conosciamo il peso di subire decisioni prese da altri, senza poter esprimere la nostra voce. Il fatto è che le persone con disabilità vivono questa frustrazione ogni giorno. Lo sperimentano nella vita privata, a scuola, al lavoro, negli spazi che abitano, quando viaggiano e nella vita sociale. Dopo anni di lenti ma significativi passi avanti verso un mondo più inclusivo, oggi ci troviamo di fronte a una preoccupante battuta d’arresto. Con questa campagna uniamo la nostra voce a quella di tutte le persone con disabilità, per lanciare una call to action che superi ogni divisione e barriera. Solo restando uniti, e chiedendo con forza di avere un posto nella stanza delle decisioni, possiamo affrontare questo momento storico che sembra voler relegare le persone con disabilità nel silenzio e nell’invisibilità. ‘No Decision Without Us’ è qui oggi per dire con chiarezza che le persone con disabilità vogliono essere parte attiva nelle decisioni che plasmano il mondo in cui vivono.»
Caterina Scorsone, attrice, attivista, disability advocate spiega: «Ho voluto lavorare con questo incredibile team di performer, coreografi e filmmakers perché, in questo momento storico, siamo chiamati a far sentire la nostra voce in un modo che è di cruciale importanza. Siamo chiamati a interrogarsi su chi, nella nostra comunità globale, è invitato a partecipare alle decisioni che modellano la struttura stessa della nostra società. Le persone con disabilità hanno lottato instancabilmente per far sentire la propria voce nelle stanze in cui si prendono le decisioni. Hanno affrontato alcune delle battaglie più dure nella lotta per l’equità e l’uguaglianza per tutti. Le molte sfide e conquiste nella lotta per i diritti delle persone con disabilità mettono in luce un fatto scomodo ma essenziale: il consenso è possibile solo quando c’è accesso ai meccanismi e agli spazi decisionali. Una vera inclusione richiede consenso, e il consenso è il cuore stesso dei valori su cui si fonda la democrazia. Consenso, inclusione e accesso non sono riservati solo a un ristretto gruppo di persone che soddisfano i criteri e le metriche di una minoranza sempre più esclusiva e facoltosa. In una democrazia, il potere decisionale deve appartenere a tutti».
Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo sottolinea che: «Viviamo in un mondo che sembra andare nella direzione opposta rispetto all’inclusione e alla garanzia dei diritti fondamentali. È importantissimo contrastare questa deriva di pensiero. La nuova campagna mondiale ci vede alleati con CoorDown. Da un lato serve una azione culturale forte, dall’altro azioni concrete: per questo annunciamo un grande progetto da 20 milioni di euro per l’autonomia delle persone con disabilità. L’obiettivo è aprire una nuova via, sul piano della giustizia sociale, insieme ad istituzioni, aziende ed enti non profit».
Luca Lorenzini e Luca Pannese, Executive Creative Directors, SMALL New York: «Quest’anno abbiamo scelto di adottare un linguaggio per noi inedito: quello del musical. Questo tipo di esecuzione ci ha permesso di trasmettere un messaggio importante in modo coinvolgente, grazie alla potenza della musica. Il processo di casting è stato entusiasmante, perché abbiamo avuto l’opportunità di girare a Los Angeles, una città unica al mondo per i talenti che sa offrire. È stato emozionante selezionare i vari personaggi, ognuno con capacità vocali uniche, e siamo molto felici del risultato finale. Un ringraziamento speciale va anche a Rich Lee, regista con cui abbiamo già collaborato due volte per Coordown e che, ogni volta, porta sul set una visione creativa davvero straordinaria.»
Karim Bartoletti, Partner/MD/Executive Producer, Indiana Production: «I progetti CoorDown sono la dimostrazione di come un team ben oliato possa migliorarsi continuamente e una grande creatività con un grande insight possa attrarre talenti straordinari. Sono la prova che, anche di fronte agli ostacoli esecutivi più complessi, tutti i soggetti coinvolti portano al tavolo un sincero e incredibile interesse di far parte del progetto. Ogni anno abbiamo una nuova intuizione e una nuova sfida creativa da produrre e la sfida di quest’anno non è stata un compito facile. Un contenuto di stile musical, con una premessa creativa così importante in un momento storico così difficile, che si espande partendo dalla sindrome di Down a tutte la altre disabilità. Abbiamo deciso di costruire il progetto a Los Angeles — con Rich Lee al timone alla sua terza campagna CoorDown — dove abbiamo avuto l’opportunità di avere i migliori talenti, di circondarci dei migliori professionisti, ma anche di girare il progetto negli studi di Synapse, uno dei migliori teatri di virtual production negli Stati Uniti, permettendoci così di girare i contenuti in quante più ‘location’ possibili senza mai spostarsi dai Los Angeles Center Studios. Abbiamo fatto sembrare facile ciò che era piuttosto complicato ma, come ogni anno, sappiamo che è tutto una questione di talento e amore che ogni singolo membro del cast e del team porta al progetto e questo mi commuove personalmente ogni volta.»
La Giornata Mondiale sulla sindrome di Down è un appuntamento internazionale – sancito ufficialmente da una risoluzione dell’ONU — nato per diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down, per creare una nuova cultura della diversità e per promuovere il rispetto e l’inclusione nella società di tutte le persone con sindrome di Down. La scelta della data 21/3 non è casuale: la sindrome di Down, detta anche Trisomia 21, è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più – tre invece di due – nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule.