VIAGGIO A FIRENZE DOVE L’ARTE INCONTRA LA LIBERTÀ E INCLUSIVITÀ

La Toscana, culla di arte e bellezza, è una regione che unisce tradizione e innovazione, capace di ispirare e accogliere tutte le culture. Passeggiando per le sue città, prima fra tutte Firenze, si scoprono opere di street art che celebrano la libertà, l’inclusività e i diritti umani, come i murales di DesX, Jorit e Clet Abraham. Un viaggio nell’arte e nei diritti umani che inizia per strada e che porta nei centri della cultura.

La Toscana è terra di arte e bellezza, un luogo che ha sempre affascinato i visitatori per la sua storia e per la sua capacità innata di accogliere tutti. Trascorre un weekend in questa regione significa aprire lo sguardo a qualcosa di innovativo, capace di ispirare e parlare a tutte le generazioni e le culture, nel rispetto della storia e dell’identità che ciascuno porta con sé. Questo valore di rispetto e apertura mentale si è sempre tradotto in una grande produzione artistica che da secoli richiama nelle grandi città diversi artisti con stili e messaggi originali: se un tempo erano Donatello e Brunelleschi gli outsider che si distaccavano dallo stile gotico, oggi sono fotografi, stilisti e street artist a lasciare il loro contributo e portare gli spettatori o i passanti verso un mondo più inclusivo.

Per imbattersi in questi capolavori contemporanei basta camminare per le vie di Firenze, alzando lo sguardo verso incroci, palazzi e piazze. Sul muro di un impianto sportivo in Via del Pollaio, per esempio, c’è l’omaggio di DesX al partigiano Silvano Sarti, simbolo della liberazione; poco più in là il murales di Jorit dedicato a Nelson Mandela: l’artista napoletano ha rappresentato l’uomo che ha segnato la fine dell’apartheid in Sudafrica e che ha vinto il Nobel per la Pace sulla facciata del “condominio dei diritti” di Piazza Leopoldo: del resto Mandela ha combattuto una vita intera per garantire i diritti a tutti gli esseri umani. Sempre a Firenze si trovano anche le opere di Clet Abraham, uno street artist francese che lascia i suoi messaggi sui segnali stradali: talvolta cuori colorati, altre volte ancora segni arcobaleno o figure che suonano strumenti musicali, molte delle sue opere, del resto, sono legati a temi LGBTQ+; mentre al The Student Hotel Florence Lavagnini, struttura aperta nel 2018 e ricavata in un palazzo storico di fine ‘800, campeggia la scritta “Everybody should like everybody”, opera Alphabet dello street artist inglese Ben Eine che invita chiunque ad entrare e rispettarsi a vicenda in un luogo pensato come alloggio, ma anche come area di coworking e collaborazione tra persone internazionali.

Restando sui concetti di libertà, affiancati ai colori vivaci, bellissima è anche l’opera “Altri Colori” dell’artista toscana Luchadora: si tratta di un grande murales sulle pareti esterne del Palarotelle di Firenze che celebra la comunità LGBTQ+ attraverso i suoi colori e la presenza di alcune bandiere tra cui quelle della comunità trans, intesex, pan etc. Sempre a Firenze, infine, merita una visita anche il MAD Murate Art District che si trova nel complesso monumentale delle Murate che comprende l’ex monastero quattrocentesco trasformato in carcere dal 1883 al 1985. Qui è stato realizzato un centro di arte contemporanea e residenze d’artista del Comune di Firenze, articolato su tre diversi piani, che ospitano mostre, installazioni e performance di arte, musica e danza contemporanea. Un mix che sperimenta con stili e tematiche diverse, attraverso vari punti di vista e modelli espressivi che si parlano e confrontano in un ambiente unico che stimola la riflessione e la libertà di espressione.