
L’arte si misura con lo spazio e l’architettura si confronta con la forma artistica attraverso un approccio intertestuale e generativo, che crea relazioni e rimandi tra libri, stampe e documenti.
È stata inaugurata al CIAC di Foligno (Centro Italiano Arte Contemporanea) la mostra “Unbound Architecture / Scomposizioni dell’architettura, pagine, progetti, strutture, utopie”, a cura di a+mbookstore. L’esposizione, visitabile dal 15 marzo al 4 maggio 2025, apre la stagione artistica e culturale del CIAC: è stata illustrata dalla presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno Monica Sassi, insieme con il direttore artistico Italo Tomassoni e il curatore Emanuele De Donno.
Dieci sezioni tematiche mostrano progetti, disegni, poster, stampati, libri rari di architettura e arte in un arco temporale di un secolo, a partire dal foglio-manifesto dell’architettura Futurista (1914) e da un prezioso libro di visioni architettoniche di Virgilio Marchi, edito proprio nella città di Foligno (1924).
La mostra è promossa e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno che prosegue nel suo costante e deciso impegno nella promozione della conoscenza dell’arte nelle sue più diverse espressioni.
Un progetto di mostra condiviso dalla Direzione artistica del prof. Italo Tomassoni. L’organizzazione è realizzata in collaborazione con Maggioli Cultura e Turismo.
Le azioni presentate dalla mostra “Unbound Architecture” sono quelle di squadernare, scompaginare, destrutturare e scomporre l’architettura in tanti brani e microstorie che risuonano con il campo artistico e poetico-letterario. Il risultato si potrebbe definire una mostra di Superarchitettura e Arte elementare costruttiva, una forma di coabitazione armonica ma conflittuale tra due discipline in perenne tensione reciproca. Un clima culturale di attrazione “indisciplinata”, dove l’architettura cerca il linguaggio artistico per astrarsi e l’arte conquista le spazialità elementari per edificarsi e concretizzarsi.
Tra gli artisti/e, architetti/e, designer si enumera a titolo esemplificativo: Grazia Varisco, Adolf Loos, Raoul Hausmann, Ico Parisi, Martin Beck, Sol Lewitt, Donald Judd, Dan Graham, Peter Eisenman, Vito Acconci, Isidore Isou, Christo, Joseph Beuys, Yves Klein, Stephen Willats, Aldo Rossi, Ann & Patrick Poirier, Antoni Muntadas, Lucio Fontana, Nanda Vigo, Achille Perilli, Superstudio, Edoardo Paolozzi, Yona Friedman, Otto Piene, Piero Manzoni, Mario Merz…
IL PERCORSO ESPOSITIVO
L’ordine espositivo al CIAC di Foligno parte dalle “stazioni di velocità” dinamiche del Futurismo e dei costruttivismi, passa dai surrealismi magici, attraversa la speranza progettuale del moderno, l’utopia di una società estetica, poi il progetto infelice e l’architettura innamorata del postmoderno per chiudersi con l’architettura “critica” contemporanea che investe le urgenze odierne.
L’ordinamento disegna diverse traiettorie culturali e movimenti artistici: Architettura dinamica (avanguardie), Architettura infinita (lo spazio continuo), Architettura elementare (il progetto primario), Architettura razionale-irrazionale (costruzione/decostruzione), Architettura dell’Immagine (Pop), Architettura interplanetaria (Super-architettura), Architettura concettuale (arte strutturale), Architettura del corpo (performance), Mega-architettura (lo spazio della città), Hardcore Architecture (lo spazio della crisi).
I diversi formati di pubblicazione preparano il terreno per una bibliografia inedita, transgenere e sperimentale: dal leggero manifesto-giornale al fascicolo, al pamphlet, al poster, alla tavola disegnata, al libro d’artista, sino ai modelli volumetrici e scientifici del libro catalogo, della pubblicazione di ricerca o del saggio teoretico.
In questa mostra, dunque, l’architettura non è più un monologo degli edifici costruiti e l’arte non diventa una teoria di opere presentate; al contrario, entrambe si esprimono con voci infinite e simultanee che concorrono a un discorso di visioni, prospezioni, teorie e applicazioni di futuro. Volumi, astrazioni e scritti che riguardano modelli costruttivi, abitacoli, megastrutture, piastre suburbane, piattaforme abitanti, rivoluzioni domestiche, capsule spazio-temporali, ripari nomadi, chiatte e vele.
“Unbound Architecture” è una mostra di spazi, di libri rari, stampati e immagini che accolgono codici eversivi di un’arte spaziale-strutturalista, di ambienti-tipo di architettura processuale e sperimentale, progetti di utopie urbane; quando invece il libro è disciplinare rivela i suoi codici innovativi tra i contenuti, le pagine e le tipografie spesso progettate dai migliori designer. Un testo “naturale” attraversa gli spazi del museo, costruito con il libero montaggio di brani e pagine estratti dai diversi libri in mostra.
Per informazioni: tel. 366.6635287 – e-mail: info@ciacfoligno.it – www.ciacfoligno.it