Lampedusa: Save the Children, oltre 40 morti e dispersi in mare nell’ultima silenziosa tragedia nel Mediterraneo

Mentre si riserva grande attenzione alla riforma della normativa europea sui rimpatri, le persone continuano a perdere la vita in mare in assenza  di vie regolari e sicure per raggiungere l’UE. L’Organizzazione sottolinea ancora una volta la necessità dell’attivazione di un sistema coordinato e strutturato di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e dell’apertura di canali regolari di accesso all’UE…

Continua la strage silenziosa nel Mediterraneo. È di oltre 40 persone morte o disperse il bilancio pesantissimo dell’ultima tragedia del mare. I 10 sopravvissuti, arrivati ieri a Lampedusa, hanno riportato di essere partiti con un gommone dalla Tunisia in 56.

Lontano dei riflettori, continuano gli sbarchi di chi tenta di raggiungere un futuro in Europa affidandosi ad una delle rotte più letali al mondo, il Mediterraneo centrale, in assenza di vie regolari. Quasi 9.000 persone sono arrivate via mare in Italia dall’inizio dell’anno, di cui quasi mille minori non accompagnati. Sono circa 600 le persone arrivate solo negli ultimi 4 giorni.

Lo dichiara Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, presente sull’isola con un team di esperti che ha fornito immediata assistenza. Gli operatori di Save the Children, in collaborazione con le altre organizzazioni e agenzie operative sul posto, si sono attivati per la protezione e il supporto dei superstiti,

Sono più di 31.500 le persone morte o disperse in mare dal 2014 nel Mediterraneo, tra cui oltre 1300 minori.
“Mentre l’attenzione politica e mediatica è largamente concentrata sulla nuova proposta di riforma della normativa europea sui rimpatri, si è verificata l’ennesima evitabile tragedia in mare. Non possiamo abituarci a queste morti. Save the Children rinnova l’appello per l’attivazione di un sistema coordinato e strutturato di ricerca e soccorso in mare per salvare vite umane, agendo nel rispetto dei principi internazionali e dando prova di quella solidarietà che è valore fondante dell’Unione Europea, e per l’apertura di canali regolari e sicuri per raggiungere l’Europa” ha dichiarato Giorgia D’Errico, Direttrice Relazioni Istituzionali di Save the Children.