Pesaro, crollo al San Domenico: la cooperazione fra Comune, Soprintendenza e società civile può ridurre la possibilità di incidenti ed errori

Pesaro – Nel cantiere dell’ex Convento di San Domenico a Pesaro, si è verificato un grave incidente: il crollo improvviso di un solaio ha ferito tre operai che stavano lavorando all’interno della struttura. Le cause dell’incidente sono attualmente al vaglio dei tecnici e delle autorità competenti.

L’episodio, che ha destato grande preoccupazione tra i cittadini, sottolinea ancora una volta l’importanza della sicurezza nei cantieri di restauro e la necessità di un monitoraggio costante delle strutture antiche. “L’intero edificio è parte integrante del patrimonio storico e architettonico della città,” commenta Roberto Malini per il Cenacolo ‘Pesaro città d’arte e cultura’ e ogni intervento dovrebbe essere realizzato con criteri scientifici e nel rispetto delle tecniche di conservazione adeguate”.

Il Cenacolo ribadisce da tempo la sua propria disponibilità a collaborare con le istituzioni locali, la Soprintendenza, i tecnici e le imprese coinvolte nei lavori di restauro. “Il nostro approccio è sempre stato propositivo e collaborativo,” prosegue Malini. “Già nel novembre 2024 e abbiamo incontrato l’Assessora alle Attività Economiche, Francesca Frenquellucci, chiedendo che ci fosse accordata la possibilità di effettuare un sopralluogo all’interno del complesso monumentale. Nell’occasione ci è stato promesso un successivo incontro con il Sindaco, l’Assessore alla Cultura e un tecnico, per effettuare insieme la visita, osservare i lavori di restauro e visionare in particolare le aree più delicate dal punto di vista architettonico e strutturale. In quella riunione erano presenti, oltre a me, Pier Roberto Renzi, Pierpaolo Loffreda e Fabio Patronelli. Purtroppo, malgrado il nostro sollecito tramite e-mail del 23 gennaio 2025, l’incontro non è mai stato fissato e si è sottovalutata l’importanza del nostro sopralluogo”.

Il Cenacolo non asserisce che una visita al cantiere avrebbe sicuramente rilevato la fragilità del solaio, tuttavia, data l’esperienza dei suoi referenti e il metodo meticoloso con cui analizzano le strutture antiche, non è escluso che tale pericolo potesse essere identificato e segnalato.

“È proprio per questo motivo che i comitati culturali e la società civile chiedono di poter accedere ai cantieri e partecipare al monitoraggio dei lavori”, conclude Malini. “In passato, grazie alla nostra consulenza disinteressata e scrupolosa, si sono evitati errori critici in altri restauri a Pesaro. La nostra disponibilità a collaborare con le istituzioni è un contributo, non una forma di controllo inopportuno. Ecco perché continueremo a proporci, sia per tutelare le architetture storiche, sia per cooperare affinché i lavori nei cantieri siano più efficaci e più sicuri”.

Il Cenacolo augura una pronta guarigione ai tre operai feriti e chiede che, in futuro, vengano assicurati interventi di restauro condotti nel rispetto della sicurezza degli operatori e della tutela delle architetture storiche.

L’episodio del San Domenico sottolinea la necessità di avviare un dialogo costruttivo tra le istituzioni, gli esperti e la società civile per garantire più sicurezza nei cantieri oltre che la preservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di Pesaro.