
Si sta svolgendo a Roma l’IGE – Italian Gaming Expo – 2025. Hanno preso parte alla Tavola Rotonda dal titolo “Scommesse e integrità: come lo sport risponde alle sfide odierne” il Prefetto Ugo Taucer, Procuratore Generale dello Sport CONI; Mattia Costanzo, POER Ufficio gioco a distanza e scommesse e Responsabile matchfixing dell’Agenzia Dogane e Monopoli e Giorgio Ricciardi, Procuratore Federale Aggiunto FIGC.
“Il modello 231 è già introdotto nella maggior parte delle Federazioni con la finalità della responsabilizzazione dei vertici gestionali delle società. Non so se possa essere però lo strumento più adatto per le finalità di prevenzione sulla manipolazione delle competizioni. Certamente costituisce un deterrente, tuttavia solo a livello esterno o dirigenziale, ma non è lo strumento adatto per gli atleti. Probabilmente, un implementazione della 401 che preveda uno scambio più approfondito. Ci avevamo provato con un accordo che però presentava delle criticità a livello di privacy. A mio avviso, va trovata una logica d’azione efficace e magari poter copiare dai modelli presenti in altri ambiti”, ha sottolineato Ugo Taucer.
“Negli ultimi tempi – ha aggiunto -, la manipolazione degli eventi sportivi non passa più per grandi organizzazioni, ma attraverso singoli soggetti. Dunque, è evidente che sia più difficile da individuare questo tipo di fenomeno. Per contrastare tali eventi è sicuramente importante una formazione valida”. “Una eventuale sospensione del pagamento delle vincite frutto da match-fixing potrebbe essere uno strumento molto utile per individuare e bloccare questo tipo di fenomeni e allo stesso tempo si alleggerirebbe il volume di lavoro delle procure. Quindi, penso sia una buona strada da seguire”, ha concluso.
Mattia Costanzo ha aggiunto: “L’amministrazione sta lavorando affinché in futuro potranno essere stilati dei memorandum con le società dove si potranno prevedere delle misure di prevenzione e obblighi di informazione. Quindi la figura dell’integrity officer dovrà essere sviluppata all’interno delle società. Questa figura, essendo sul campo, potrebbe riuscire ad avere informazioni che non si possono cogliere dalla semplice analisi dei dati. Con più informazioni potremmo avere in anticipo delle gare a rischio e monitorarle ancora con più attenzione, in questo caso si tratterebbe più di prevenzione che contrasto. In questo quadro della 231, l’amministrazione può avere una parte attiva ed è di assoluto interesse poter sviluppare delle sinergie con gli enti del mondo dello sport”.
“I concessionari sono titolari autonomi dei dati per le attività di gioco. Ora, come sapete c’è un bando in corso e c’è anche lo schema di contratto di gioco. Lì è previsto che i dati possano essere dati all’Autorità Giudiziaria. Siamo comunque aperti ad una possibile estensione della norma in caso di match-fixing e a fornire i dati necessari. Il regime concessorio mira a prevenire e individuare fenomeni di questo tipo. Già le regole precedenti lo prevedevano, ora, con il nuovo bando, ci sono ancora più obblighi e misure pratiche da adottare. Per cui se il concessionario individua anomalie è obbligato a segnalarlo. Aggiungeremo delle linee guida in merito, così da avere un’omogeneità di informazioni dai vari concessionari per intervenire più efficacemente. La nostra intenzione è che a seguito della segnalazione ci sia una sospensione della riscossione delle vincite, ma non in maniera indiscriminata, ovvero proteggendo coloro che hanno giocato un determinato esito senza essere coinvolti nella manipolazione della partita. Bloccare il flusso di denaro potrebbe essere un importante strumento anche di prevenzione per match-fixing futuri”, ha continuato.
“L’integrity officer è una figura prevista dalla Federcalcio. La Figc è una delle poche ad aver inserito questa figura nell’organico, quindi in questo caso l’Italia è avanti rispetto ad altri Paesi. È importante che ci sia la formazione su questo aspetto sui team manager, poiché è una sorta di fratello maggiore dei calciatori e hanno il polso delle difficoltà che possono avere i giocatori. Sono ben noti i casi di due calciatori della nazionale che hanno iniziato a scommettere nei raduni dell’Under 21, quindi in età molto giovane”, ha ultimato Giorgio Ricciardi.
“Il Collegio di Garanzia, ha evidenziato, in una recente pronuncia, che il modello 231 non è un passepartout, poiché il solo adottarlo non basta ma va usato da ogni società per verificare che venga realmente adottato. In conclusione, sono assolutamente d’accordo ad una costante formazione dei ragazzi su questo tema”. “La Federazione ha una norma che prevede proprio lo scambio di informazioni con le procure ordinarie. La Procura federale non ha poteri coercitivi e ha limiti d’investigazione. La base per la lotta al match-fixing nasce principalmente dal lavoro delle procure ordinarie. Quello che si sta sviluppando è un know how utile anche alla procura della Repubblica, poiché abbiamo iniziato anche noi a segnalare situazioni alle procure come dimostra un recente caso nella Lega Pro”, ha detto.
AGIMEG