
Un dolore profondo attraversa oggi il mondo arabo e musulmano in Italia e all’estero, dopo la scomparsa di Papa Francesco, uomo di fede, coraggio e visione, rivoluzionare e unico nel suo genere, capace come nessun altro prima di lui di costruire ponti tra le religioni e i popoli nel mondo, anche sfidando resistenze interne ed esterne.
A unirsi in un commosso e grato omaggio sono la Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia), l’Unione Internazionale Arabi del 48, l’Amsi (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia), l’Umem (Unione Medica Euromediterranea), il Movimento Internazionale Uniti per Unire, insieme con AISC News e Radio Co-mai Internazionale.
A parlare, insieme ai rispettivi Consigli Direttivi, è il Prof. Foad Aodi, leader delle associazioni, medico, giornalista internazionale, esperto in salute globale, fondatore di Co-mai, presidente di Amsi e di Uniti per Unire, direttore di AISC (Agenzia Mondiale Britannica Informazione Senza Confini), docente universitario e punto di riferimento del dialogo interculturale in Italia: “Papa Francesco è stato il Papa in assoluto più amato dal mondo arabo e musulmano. È stato il Pontefice più aperto, il più coraggioso, il più umano. Nessun altro prima di lui ha avuto la forza di abbracciare il nostro mondo, quello arabo, con tanta sincerità, parlando di pace vera, denunciando ingiustizie e difendendo i più deboli, anche quando questo gli ha attirato nemici perfino dentro il Vaticano.”
Un Pontefice rivoluzionario
Papa Francesco è stato il primo e unico Papa a visitare due volte la Penisola Arabica, lasciando un segno indelebile nel cuore del mondo islamico.
“È stato il Papa che più di tutti ha difeso i cristiani nei paesi musulmani, ma anche la causa palestinese, e il diritto alla indipendenza di ogni popolo arabo. Ha parlato più di tutti di pace, dialogo interreligioso e rispetto reciproco. Il mondo arabo non lo dimenticherà mai”, afferma Aodi.
La sua figura ha ispirato milioni di persone. Il suo pontificato è stato rivoluzionario proprio perché non ha mai avuto paura di schierarsi per il dialogo, per l’apertura, per la verità.
“Le sue origini argentine lo hanno reso capace di capire le periferie, le ingiustizie, i drammi umani. E ha scelto di stare dalla parte dei popoli. Questo lo ha reso un gigante”.
Un’eredità viva nei cuori delle comunità arabe e musulmane
La voce del Prof. Aodi, a testimonianza del rapporto tra il Papa e il mondo arabo, è stata in queste ore richiesta da numerosi media arabi internazionali, a dimostrazione dell’amore e del rispetto profondo che Papa Francesco ha saputo guadagnarsi nel mondo islamico e che Aodi racconta con il cuore:
“Mai nessun Papa ha ricevuto così tanto affetto dal mondo arabo. Mai nessuno ha mostrato tanta sensibilità e tanta forza nell’andare controcorrente per promuovere il dialogo. Con lui se ne va un pezzo della nostra speranza, ma ci lascia una missione chiara”, dichiara Aodi.
La pagina più alta del dialogo interreligioso in Italia
Durante il pontificato di Papa Francesco, le associazioni Co-mai e Uniti per Unire hanno scritto una delle pagine più importanti della storia del dialogo interreligioso in Italia. Parliamo di eventi storici come “Musulmani in chiesa” e “Cristiani in moschea”. Si tratta di momenti unici di fratellanza tra le fedi, celebrati in date simboliche, come il 31 luglio 2016 il primo, e l’11 settembre 2016 il secondo, che hanno ottenuto l’apprezzamento diretto del Papa tramite messaggi di incoraggiamento sui suoi canali social ufficiali.
“Fu il riconoscimento più alto per il nostro lavoro: ricevere parole di gratitudine da Papa Francesco per un’iniziativa storica di pace, nata dal basso e portata avanti con amore e coraggio come quella di #CristianinMoschea”
In Vaticano, davanti a 50.000 persone, il Prof. Aodi ebbe l’onore di leggere il messaggio di pace di Papa Francesco rivolto a Shimon Peres e Abu Mazen, pronunciato nei giardini del Vaticano: un momento indelebile per tutte le comunità arabe e musulmane.
Oltre 1.500 eventi di dialogo interreligioso promossi in Italia e all’estero nel 2017 (tra cui a Gerusalemme e Nazareth), culminati con la creazione del Dipartimento per il Dialogo e il Rispetto Interreligioso, all’interno di Co-mai e del Movimento Uniti per Unire, ispirato direttamente dal lavoro costruttivo del Pontefice nato nel giorno 11.09.2016.
Un appello per il futuro
Il Prof. Aodi, pur celebrando l’immenso valore del pontificato di Papa Francesco, lancia un appello carico di timore per ciò che potrebbe venire:
“Abbiamo paura che il prossimo conclave venga influenzato per correggere l’apertura di Papa Francesco. Temiamo un ritorno alla chiusura, a un rapporto più freddo e tradizionalista con il mondo arabo. Noi continueremo a combattere per non perdere l’eredità straordinaria che ci ha lasciato”.
Dal Vaticano al Medio Oriente: il Papa che abbraccia il mondo
Papa Francesco si è distinto come uno dei pontefici più attivi nel promuovere il dialogo interreligioso e la pace globale. Il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi, ha firmato uno storico documento insieme al Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad al-Tayyeb: un patto di fratellanza umana che ha segnato una svolta nei rapporti tra cristiani e musulmani, ponendo le basi per una collaborazione fondata su rispetto, tolleranza e convivenza pacifica.
Oltre al dialogo tra le religioni, il Papa ha mostrato grande sensibilità verso le popolazioni colpite da guerre e crisi umanitarie, in particolare nei Paesi arabi e africani. Durante il suo viaggio in Iraq ha voluto portare un messaggio di speranza alle comunità martoriate dai conflitti. Ha poi costantemente richiamato l’attenzione su emergenze sanitarie e situazioni drammatiche in Siria, Libano, Yemen e in diverse aree del continente africano, ribadendo l’importanza delle cure per i feriti e del sostegno ai più vulnerabili.
Con queste iniziative, Papa Francesco continua a essere un riferimento per la promozione della fratellanza e la difesa dei diritti umani nel mondo.
Anche il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad al-Tayyib, quindi, ha espresso cordoglio per la morte di Papa Francesco, definendolo un’icona di umanità che ha sempre difeso i più deboli e promosso il dialogo interreligioso.
Il Grande Imam di Al-Azhar, che rappresenta la massima autorità religiosa dell’Islam sunnita, ha reso omaggio a Papa Francesco, sottolineando il suo impegno a favore dei più fragili e il suo ruolo nel favorire il dialogo tra diverse religioni e culture. “Papa Francesco, che era il 266° Papa della Chiesa cattolica, è stato un leader religioso globale rispettato, e la sua morte ha suscitato grande commozione in tutto il mondo”, ha dichiarato l’Imam.
Conclusione
Papa Francesco lascia una traccia luminosa e incancellabile nella storia delle religioni e nel cuore delle comunità arabe e musulmane. Le associazioni promotrici del dialogo interreligioso in Italia e all’estero promettono di continuare la sua missione di pace, dialogo, inclusione e coraggio.
“Il suo esempio è indelebile. Non lo dimenticheremo mai. Il mondo arabo piange oggi, ma promette di portare avanti la sua visione con amore, coerenza e determinazione”.
“Le sue parole, azioni e la sua voce rimarranno una fonte di ispirazione per generazioni di uomini e donne di buona volontà. Anche nella morte, c’è ancora una luce che guida i cuori verso il bene comune,” afferma affranto il Prof. Foad Aodi, con un cuore spezzato e commosso.
#Il Papa più amato dalle comunità e dalle istituzioni arabe e straniere in Italia;
#Il Papa che ha costruito ponti e dialogo tra le religioni, con l’Al-Azhar e l’Islam;
#Il Papa che ha difeso il popolo palestinese e i popoli arabi;
#Il Papa che è stato costantemente presente nei media, con dichiarazioni trasparenti e sincere, mantenendo una buona relazione con i giornalisti e i media;
#Il Papa che ha difeso i diritti umani, i migranti e i poveri in Italia e nel mondo;
#Il Papa che ha difeso i cristiani nei paesi arabi;
#Il Papa che ha contrastato le questioni poco chiare all’interno del Vaticano, in particolare quelle legate ai bambini ;
#Il Papa che ha supportato il rinnovamento in Vaticano;
#Il Papa che ha avuto nemici all’interno del Vaticano;
#Il Papa più vicino al mondo arabo e al mondo islamico;
#Il Papa più vicino al mondo giovanile.
Queste sono le parole conclusive da parte del Prof. Foad Aodi, a nome di tutte le associazioni che rappresenta e in qualità di direttore responsabile dell’AISC, Agenzia britannica mondiale Informazione Senza Confini, esperto di salute globale, di dialogo interreligioso, nonché da parte dei membri del consiglio Direttivo della comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai), il Presidente Kamel Belaitouche ed i vicepresidenti Daoudi Tilouani e Neserat Hakim insieme al Presidente dell’Unione Internazionale Arabi del 48, Wafaa Nahhas di Tarsheha (Nazareth).