Consultazione con la Cgil. Monti vola a Parigi e poi Berlino

Avrebbero dovuto iniziare lunedì prossimo le consultazioni tra esecutivo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Ma ieri pomeriggio si è deciso di dare il via agli incontri definiti ‘informali’, in considerazione dei tempi stretti a disposizione del governo che vorrebbe presentare un pacchetto di provvedimenti già alla riunione dell’Eurogruppo fissata il 23 gennaio a Bruxelles. Elsa Fornero, ministro del Welfare, ha incontrato Susanna Camusso, segretario della Cgil, che nei giorni scorsi aveva criticato il metodo delle consultazioni bilaterali. La riunione si è svolta a Torino, presso gli uffici distaccati del Ministero del Welfare, approfittando della comune presenza nel capoluogo piemontese. ‘Si è trattato di un confronto usuale e informale per definire l’agenda’, ha precisato Fornero. Il ministro ribadisce in una nota: ‘Al termine di questa fase si definirà l’agenda relativa a temi e modalita’ per il confronto che portera’ nei tempi brevi indicati da Monti a una riforma del mercato del lavoro’. Gli incontri con gli altri leader sindacali e i rappresentanti delle imprese proseguiranno la settimana prossima. Un tavolo unitario, con la presenza del premier Mario Monti, verra’ convocato solo nella fase finale del negoziato.
Camusso conferma la disponibilita’ del suo sindacato alla trattativa, a condizione che il governo non riproponga l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che impedisce il licenziamento senza giusta causa nelle imprese con piu’ i 15 dipendenti. Secondo alcune indiscrezioni, l’esecutivo non avrebbe fatto un passo indietro definitivo su questo tema.
La Cgil, auspicando una convergenza unitaria con Cisl e Uil, insiste perche’ la riforma del mercato del lavoro parta dalla revisione degli ammortizzatori sociali, dal varo del contratto unico e di un piano straordinario per l’occupazione. Stessa posizione quella di Pd e Idv. Diversa quella di Maurizio Sacconi, ex ministro del Lavoro, Pdl, che ricorda come l’abolizione dell’articolo 18 faceva parte delle richieste avanzate lo scorso agosto dalla Banca centrale europea al governo italiano. Il 20 gennaio dovrebbe tenersi un Consiglio dei ministri con all’ordine del giorno misure per avviare crescita e sviluppo: liberalizzazioni, infrastrutture, internazionalizzazione delle imprese, sblocco dei fondi europei e dei cantieri delle grandi opere, semplificazione burocratica, accesso al credito.
Monti sta intanto mettendo a punto il calendario dei suoi impegni internazionali. Prima tappa domani a Parigi per incontrare il presidente Nicolas Sarkozy, dopo la conclusione del convegno sul tema ‘Quale posto per l’Europa nel nuovo equilibrio internazionale’ organizzato dal Ministero dell’Industria francese. All’iniziativa parteciperanno anche Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, e Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea. Monti e Sarkozy terranno alle 17 una conferenza stampa congiunta. L’11 gennaio Monti sara’ poi a Berlino dove incontrera’ il cancelliere Angela Merkel per discutere della crisi economica europea e in particolare di quella che coinvolge i paesi dell’eurozona. Nell’ultima settimana di gennaio Monti si rechera’ a Londra per incontrare il premier britannico David Cameron. Questi faccia a faccia servono a preparare la riunione del Consiglio europeo convocata per il 30 gennaio.
Altri viaggi di Monti sono programmati nelle prossime settimane a Washington e Tripoli.
‘L’Europa non deve piu’ avere paura dell’Italia’, ha dichiarato il presidente del Consiglio in un’intervista al quotidiano francese ‘Le Figaro’. ‘Tutti gli analisti concordano sul fatto che l’Italia ha fatto il suo dovere’, aggiunge Monti che sulle chance di successo del suo governo precisa: ‘Non ho timore, il mio governo puo’ cadere domani.
Non siamo qui per sopravvivere, ma per portare a termine un buon lavoro’.
Nella stessa conversazione, Monti annota che ‘il governo precedente non ha voluto ammettere la grave insufficienza della crescita e ha tralasciato le politiche di liberalizzazione che avrebbero rimediato a questa carenza’.
Si dice tuttavia convinto di poter contare su ‘un sostegno considerevole’ da parte di Silvio Berlusconi.