Ogni volta che si sfoglia un quotidiano salta agli occhi un titolo sulle imminenti, incombenti, minacciate e decantate liberalizzazioni. O si liberalizza o si crepa. O si liberalizza o di crescita non si parla neanche. Il governo tecnico, esauritala fase dello strozzinaggio fiscale per quasi tutti (ora si spera anche per i ladri), ha la fissa di voler sconfiggere le corporazioni e di aprire il mercato.
Annuncia. Proclama. I cronisti – scrive Vittorio Feltri in un editoriale sul Giornale – annotano e rilanciano le bellicose intenzioni dei professori che ‘non guardano in faccia a nessuno’. Siamo sul serio alla vigilia dell`agognata rivoluzione liberale? Leggi avidamente gli articoli per capire quale sarà il programma che ci riscatterà e proietterà nel futuro. Ma quando arrivi in fondo ai resoconti dal tono trionfalistico ti accorgi di saperne quanto prima: zero. O, meglio, apprendi solo che i primi in lista per essere colpiti dai proiettili liberalizzatori sono i tassisti, gli edicolanti e i farmacisti. Tre categorie che devono avere la coscienza sporca e il portafogli stracolmo di banconote. Questa almeno e’ l`idea che ti fai, visto l`accanimento di cui esse sono fatte oggetto. Le vogliono annientare. Ridurre in miseria. E non e’ una novita’, questa, introdotta dai docenti che predicano bene. Macche’. Gia’ Romano Prodi e Pier Luigi Bersani si erano proposti di distruggere i tassisti, vil razza dannata imbottita di denaro e di privilegi, altro che Casta, perdio; di massacrare quei porci di farmacisti che ingrassano grazie allo spaccio di supposte; di strappare agli edicolanti il privilegio di arricchirsi vendendo i prodotti della macchina del fango. Massi, disintegriamo questa genia di farabutti. E avanti lancia in resta: infilziamoli. Roba da matti. Anche nel Pdl si e’ fatta largo l`opinione che farmacie, vetture di piazza e chioschi tappezzati di lurida stampa siano centri di potere immondo. E al grido di ‘liberalizziamoli’ ci si accinge ad espropriarli. Bravi professori. Non toccate gli ordini professionali. Non le assicurazioni che fanno cartello e fottono i cittadini. Gli impianti idrici? Giu’ le mani. Il referendum li ha resi sacri e inviolabili. Siamo alla commedia dell`assurdo. Nel mirino ci sono sempre! soliti. Anzichè studiare un piano complessivo di liberalizzazioni per non fare torto a nessuno e distribuire le rinunce con criteri di equità, si scelgono tre vittime sacrificali e si procede con crudeltà a dissanguarle. Prendersela con i tassisti è una manifestazione di sadismo. Sono dei poveracci che hanno speso 200mila euro per acquistare la licenza, altri 30mila per l`automobile, la benzina sempre più cara, la tassa di circolazione, la polizza contro gli incidenti e il furto. Non solo. Lavorano sodo. Turni disumani. Pochi parcheggi. Pericoli notturni. Non importa. Per i liberalizzatori queste sono sciocchezze. Addosso ai tassisti. A chiunque sia dato il diritto di mettersi al volante ed esercitare il mestiere. Cosicche’ quelle licenze strapagate non varranno piu’ niente. E quando il titolare andra’ in pensione, a 70 anni, invece di cedere il prezioso documento e ricavarci un tesoretto con cui campare da cristiano, lo dovra’ gettare nella pattumiera: valore zero. E gli edicolanti? Vi sembrano dei signori che vanno a Cortina in Suv? Fanno una vita da disgraziati. In un gabbiotto dalla mattina alle 6 fino a sera tardi per smerciare giornali in quantita’ ogni di’ decrescente. Margini di guadagno irrisori. Fatica bestiale. Essi non possono offrire altri generi merceologici. Perche’? Vietato. Pero’ i bar, i supermercati, gli autogrill, praticamente chiunque puo’ vendere quotidiani e riviste. Ma che giustizia e’ questa? E veniamo ai farmacisti. Certo, indossano un bei camice bianco. Ma non sono dei nababbi. Ricoprono un ruolo importante. Le farmacie sono presidi sanitari che funzionano, tant`è vero che la maggioranza di noi, quando ha un disturbo, dove va se non nei negozi contrassegnato dalla croce verde luminosa? Entri lì, descrivi il tuo malessere e ottieni il consiglio migliore senza recarti dal me dico di base. La farmacia, come la stazione dei carabinieri e il campanile, è rassicurante, un punto fisso. Chissenefrega. Ora le liberalizzano. I farmaci di fascia C si troveranno anche nei supermercati. Stupendo. Tra gli scaffali insieme con le mozzarelle e i biscotti saranno esposti i Tavor (gli psicofarmaci) e la pillola del giorno dopo. Però, che progresso. Liberalizzazioni o porcate? E tutte le altre categorie? Nulla. Si valuterà più avanti. Forse. None detto. Perche’? I raccomandati, gli amici degli amici, i protetti dalle lobby conviene lasciarli stare.
Altrimenti si incazzano e fanno nero il governo. Più facile massacrare i tassisti e gli edicolanti. Contano come il due di picche. Che vadano pure a morire ammazzati".