Arriva dal tribunale di Varese una sentenza importante per il rapporto uomo animale e per la società italiana: una signora anziana affetta da gravi patologie potrà ricevere le visite nell’ospedale in cui è ricoverata del suo amico a quattro zampe. La sentenza richiama "l’evoluzione della coscienza sociale e dei costumi" e che riconosce come il sentimento per gli animali costituisce un valore e un interesse garantiti dalla Costituzione nonchè dalla Convenzione europea di Strasburgo per cui "la legge ha riconosciuto che l’uomo ha l’obbligo morale di rispettare tutte le creature viventi, e in considerazione dei particolari vincoli esistenti tra l’uomo e gli animali da compagnia, ha affermato l’importanza di tali animali a causa del contributo che essi forniscono alla qualità della vita e dunque il loro valore per la società". Considerazioni condivisibili che rispecchiano l’evoluzione dei comportamenti e dei rapporti tra l’uomo e in particolare gli animali da compagnia. Peccato che ancora in Italia sia necessario ricorrere a sentenze di tribunali per vedersi riconosciuti tali diritti. Un Paese in cui viaggiare e muoversi con un animale che non sia da borsetta è praticamente impossibile, treni e mezzi pubblici sono praticamente vietati. Per quanto ci riguarda confidiamo che queste sentenze facciano da apripista per modificare i regolamenti di Trenitalia come abbiamo sollecitato con la nostra ultima interrogazione (http://blog.donatellaporetti.it/?p=2596) e anche per quello penitenziario per permettere ai detenuti di ricevere le visite del proprio amico a quattro zampe, come recita un nostro disegno di legge (http://blog.donatellaporetti.it/?p=2491)
Sen. Donatella Poretti – Parlamentare Radicali – Partito Democratico