‘Non siamo più il problema dell’Eurozona, ma parte della soluzione. Certo, i problemi sono tutt’altro che risolti’. Lo afferma il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata in un’intervista all’Unità in cui sottolinea che ‘la sfida principale, legata al debito, è quella della crescita’, che il governo sta già affrontando ‘con misure forti’, ma occorre a suo avviso ‘equilibrare’ il rapporto tra finanza globale e solidità della ‘governance’ europea. Il titolare della Farnesina auspica a questo proposito una regolamentazione ‘più efficace’ dei mercati e del ruolo delle agenzie di rating, magari ‘con un salto di qualità della governance dell’Eurozona, che – spiega – non può essere limitata alla disciplina di bilancio, ma deve investire anche i meccanismi di solidarietà e i fattori di crescita’. Di qui ‘l’importanza del negoziato sul fiscal compact, al quale il governo italiano può oggi contribuire da una posizione di autorevolezza’. Quindi basta pensare solo allo spread, ‘perchè nel rating complessivo di un Paese dovrebbe idealmente rientrare anche la sua dimensione esterna, quel che fa nel mondo’ e l’Europa per essere piu’ competitiva dovrebbe ‘dotarsi di una politica estera più efficace’. L’impegno del suo ministero in Europa, aggiunge, e’ quello di ‘rafforzare’ la voce italiana, ad esempio nel ‘negoziato sulle prospettive finanziarie dell’Unione per il periodo 2014-2020’ in cui l’Italia ha interesse ‘a vedere ridotto il proprio saldo negativo e a far si’ che il prossimi bilancio concili il rigore con le ambizioni dell’Unione’. Poi un riferimento al caso del console Vattani: ‘il 29 dicembre – dice Terzi – abbiamo preso conoscenza dell’episodio che aveva coinvolto il nostro funzionario e pochi giorni dopo, il 4 gennaio l’amministrazione della Farnesina, su mie istruzioni, ha avviato la procedure disciplinari. E’ stata fatta all’interessato una contestazione formale alla quale dovrà rispondere’.