Reperire le risorse che servono all’economia del Paese anche dalla lotta alla corruzione. E’ la proposta che si accinge a mettere sul tavolo l’Associazione nazionale magistrati, domani in un convegno al quale parteciperanno i ministri della Giustizia e della Funzione Pubblica e i leader di Confindustria e Cgil. Un appuntamento, il cui tema è ‘Giustizia e legalità per la crescita del Paese’, e nel quale il sindacato delle toghe rilancerà perciò l’esigenza di una ‘seria lotta’ a corruzione, evasione fiscale e riciclaggio. La tesi di fondo è che la grave situazione di crisi economica ‘imponga’ l’investimento nella giustizia e nella legalità; perchè una giustizia piú efficiente, ‘rafforza la credibilità del Paese, dà fiducia agli investitori stranieri, assicura certezze agli operatori economici’; mentre l’azione di contrasto nei confronti dell’illegalità diffusa ‘diminuisce le ingiustizie sociali e consente allo Stato di recuperare le ingenti risorse sottratte ai poteri criminali’. Combattere ‘senza indugi’ la corruzione significa innanzitutto ‘aumentare le pene per questo reato – spiega il presidente dell’Anm, Luca Palamara – anche per ovviare alle difficoltà di accertamento dei fatti legate a termini di prescrizione eccessivamente brevi’ (7 anni e 6 mesi). Ma bisogna anche fare altro: ‘dare attuazione alla Convenzione di Strasburgo, prevedere l’incriminazione della corruzione tra privati e del traffico di influenza illecita’, in modo da colpire condotte, che vanno da ‘favoritismi a situazioni lobbistiche, non direttamente riconducibili alla corruzione. E’ necessario poi adottare tutti quei meccanismi che attraverso il sequestro e la confisca consentano allo Stato di reperire risorse da destinare all’economia’, insiste Palamara. Oltre ai ministri Severino e Patroni Griffi, ad Emma Marcegaglia e a Susanna Camusso, l’Anm ha chiamato a discutere di questi temi tra gli altri, Giuliano Amato, il vice presidente del Csm Michele Vietti, il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua, il procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone. Ci saranno anche il primo presidente della Cassazione Ernesto Lupo e il procuratore generale Vitaliano Esposito, e il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.