"Se corrispondessero al vero le modifiche introdotte nella bozza di liberalizzazioni circolata informalmente ieri sera, che accolgono in buona misura le osservazioni formulate dalla stragrande maggioranza degli operatori della filiera dei carburanti per un sistema più equo ed equilibrato, il Governo avrebbe dato un segnale forte di ascolto delle categorie coinvolte nelle liberalizzazioni che, con le norme presenti nelle precedenti versioni del decreto, avrebbero visto le loro aziende destinate al default con la conseguente perdita di posti di lavoro". lo afferma in una nota Franco Ferrari Aggradi, presidente di Assopetroli-Assoenergia che, tra l’altro, è l’associazione che ha dato vita al fenomeno delle ‘pompe bianche’. "In particolare – prosegue Ferrari Aggradi – si accoglie molto positivamente la libertà introdotta con l’apertura delle modalità contrattuali che regolano i rapporti tra il proprietario dell’autorizzazione petrolifera e il gestore dell’impianto. A questo proposito si ravvisa la necessità di integrare il testo con un passaggio determinante per Assopetroli: quello della tipicizzazione delle forme contrattuali attraverso la contrattazione tra le organizzazioni di tutela delle categorie coinvolte. Solo in questo modo – conclude Ferrari Aggradi – sara’ possibile garantire una piena tutela di tutti gli attori della filiera coinvolti nel processo di liberalizzazione e dare vita, in modo armonico, al processo di apertura dei mercati avviato dal Governo, affinche’ si producano quegli effetti sperati di contenimento del costo dei carburanti ricordando, peraltro, che l’intera filiera distributiva, dalla raffineria al serbatoio del consumatore, incide per circa l’ 8% sul prezzo finale del carburante: 15 centesimi di euro rispetto al costo/litro di circa 1,80 euro. Il resto sono voci sulle quali il settore non puo’ incidere: accise e imposte per il 60% e materia prima per il restante 32%".