È decisamente incerto il quadro odierno delle intenzioni di voto dei siciliani. La fotografia sul peso dei partiti nell’Isola, scattata dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, appare condizionata dal numero crescente di indecisi, delusi e incerti, ma anche di quanti, in caso di elezioni Politiche anticipate, non si recherebbero oggi alle urne per l’eventuale rinnovo di Camera e Senato.
“Si respira sempre più nell’Isola un diffuso disincanto politico che – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – sta erodendo il residuo consenso dei siciliani nei confronti delle istituzioni democratiche. Gli ultimi mesi della vita politica nazionale e regionale hanno visto quasi dimezzarsi la fiducia degli elettori nel Parlamento, nell’Ars, nei partiti, il cui peso effettivo appare fra l’altro ridimensionato, agli occhi dei cittadini, in una fase di “commissariamento”, come quella attuale caratterizzata dalla nascita del Governo Monti”.
Se si votasse oggi per le Politiche, il PDL si attesterebbe in Sicilia al 23%, subendo una perdita piuttosto contenuta (circa 2 punti) a sessanta giorni dalla fine del Governo Berlusconi: un valore che risulta dimezzato rispetto ai consensi ottenuti nella primavera del 2008. Per la prima volta, il Barometro Politico Demopolis registra un lieve arretramento anche per Grande Sud di Gianfranco Miccichè, oggi al 7,5%, sul cui elettorato rischia di pesare, in prospettiva, la prolungata distanza dalle dimensioni di Governo. Si fermano sotto sotto la soglia del 2% il PID e la Destra.
Secondo l’analisi effettuata dall’Istituto Demopolis, torna negativo, a livello regionale, il trend del PD che – alle Politiche – otterrebbe oggi il 18,5%. Un punto e mezzo in meno rispetto a due mesi addietro, proprio in un frangente nel quale la formazione di Bersani diviene invece, a livello nazionale, primo partito del Paese con il 29%. Incertezze, indecisioni e divisioni interne sembrano non essere premiate da un elettorato, come quello del Partito Democratico, di norma anche in Sicilia piuttosto attento ed esigente. Si rafforzano nel complesso, anche se di poco, i partiti a sinistra: l’IDV di Antonio Di Pietro (5%), SEL di Vendola (4,1), FdS (1,4%), così come il Movimento 5 Stelle di Grillo che raggiunge il 3%.
Secondo i dati rilevati dal Barometro Politico Demopolis, crescono, registrando un trend positivo, tutti i partiti di Centro: l’MpA del presidente della Regione Raffaele Lombardo si attesta al 15%; FLI di Gianfranco Fini al 5,6%, l’API di Rutelli all’1,9%. Dopo oltre due anni, torna nell’Isola al 10% l’UDC, che recupera consensi tra i delusi del PDL e del PID. Si tratta comunque – secondo i ricercatori di Demopolis – di un dato destinato a mutare nelle prossime settimane, anche in considerazione delle scelte imminenti che il Partito di Casini e D’Alia (ancora molto debole nelle città di Catania e Palermo) dovrà compiere in termini di alleanze a livello regionale e nazionale.
“Molto diverse – sostiene il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – risulterebbero, con variazioni significative per ciascun partito, le scelte di voto per le Amministrative o per le Regionali, nell’ipotesi di un ritorno alle urne per il rinnovo dell’ARS. Sugli elettori, e soprattutto sugli indecisi, peseranno nei prossimi mesi le scelte del Governo Monti e del Governo Lombardo, il cui ruolo – conclude Pietro Vento – diviene oggi ancora più complesso e strategico in un contesto caratterizzato dalla più grave crisi economica e occupazionale che la Sicilia abbia attraversato negli ultimi quarant’anni”.