Troppe morti bianche, troppi incidenti "evitabili", soprattutto nell’edilizia e nell’agricoltura. Ma con la crisi economica l’Italia rischia di dimenticare la sicurezza sul lavoro. Riunita a Rimini per il convegno "Le nuove sfide per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro", la Cgil sprona il governo Monti a dare più attenzione alle morti bianche. "La sicurezza sul lavoro non sembra essere una priorità", spiega il segretario confederale Vincenzo Scudiere, "abbiamo chiesto un impegno diretto da parte del ministro Fornero, ma ad oggi non sappiamo ancora chi si occuperà di questi temi".
Per la Cgil il tema è tanto più attuale se affiancato a quello della crisi economica. "La crisi non può essere una scusa per dimenticare la sicurezza sul lavoro", continua Scudiere. "Su questi temi l’Italia non puo’ essere il figlio povero dell’Europa, la vera crescita c’è solo se si investe sulla qualità, e questo significa investire sulla sicurezza". Il timore del sindacato è che al contrario si sacrifichi la sicurezza in nome di una crescita a tutti i costi. Un segnale preoccupante, secondo Scudiere, "riguarda i lavoratori dell’edilizia che andranno in pensione fra i 60 e i 70 anni".
Proprio l’edilizia, insieme all’agricoltura, e’ il settore in cui la situazione e’ piu’ pesante. Incidenti "banali" come cadute dalle impalcature o ribaltamenti di trattori sono all’ordine del giorno. "E’ inaccettabile che si verifichino ancora episodi di questo genere", spiega il segretario, "in Italia la situazione sembra essere schizofrenica: da un lato c’e’ un buon numero di aziende che si impegna sulla sicurezza, dall’altro continuano a verificarsi incidenti che potrebbero essere evitati anche con poco sforzo". Il convegno di Rimini, a cui partecipano anche rappresentanti di Inail, Anmil, ministero del Lavoro, Confindustria, Confapi e Cna, è anche un’occasione di confronto fra sindacato e imprese su "un percorso comune che andra’ avanti", conclude Scudiere.