Fumo negli occhi. Effetti speciali destinati a scoppiare come bolle di sapone. Così Giorgio Guerrini, presidente di Confartigianato, definisce al Mattino la campagna stana-evasori messa in campo dal Fisco. ‘Non approvo per niente questi metodi – afferma sui blitz dell’erario -. La spettacolarizzazione di misure che dovrebbero essere applicate secondo altri metodi, lasciano il tempo che trovano. Cosí è una caccia alle streghe e basta. Nel nome dei titoli sui giornali e in tv. Esistono – ricorda – strumenti ordinari con i quali muoversi. L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza lo sanno bene. Penso agli studi di settore e ai controlli capillari in località e settori piú esposti al rischio evasione’ come ‘al Sud dove si evade maggiormente’. ‘I comparti in cui il fenomeno è più frequente – aggiunge – sono quelli in cui non c’è rapporto di committenza tra un’azienda e l’altra. E tutto è regolato dalle fatture. E’ il caso del contoterzista’ Tra gli artigiani, spiega Guerrini, ‘il clima non è certo sereno’, ‘sembra di essere tornati dieci anni indietro. Con la caccia agli evasori concentrata solo tra la gente che lavora e che produce. Mentre i grandi furbi sono altrove. E continuano a vivere indisturbati’. ‘Il fatto chiave – sottolinea quindi – e’ che il tema centrale non deve essere quello dei controlli. Ma quello del forte carico fiscale. Nel 2011 siamo arrivati a quota 45%. Pazzesco. Anche perche’ non si capisce che piú salgono le tasse piú cresce la tendenza ad evaderle. Il punto è che da troppo tempo si sono annunciate senza mai farle politiche di intervento che avrebbero dovuto allargare la base imponibile e ridurre la pressione fiscale’.
‘Spero – conclude il rappresentante degli artigiani – che il ministro Passera mantenga davvero le promesse fatte come quella del modello Unico fatto di sole due pagine. Sarebbe già un grande risultato. Ma bisogna anche rivedere tutto il meccanismo delle multe’.