Nella seconda parte del 2011, quando lo spread ha cominciato a salire vertiginosamente, le realtà produttive più colpite dalla stretta creditizia sono state quelle con sede in Calabria (-1,8 per cento), in Molise e in Friuli Venezia Giulia (-1,3 per cento), in Piemonte (- 0,8 per cento) e in Umbria (-0,7 per cento). La macroarea più penalizzata è stata il Nordest: insieme al Friuli Venezia Giulia (-1,3 per cento), anche il Veneto ha registrato una flessione dei prestiti alle imprese pari allo 0,2 per cento. Sono queste le principali realta’ territoriali interessate dal credit crunch, un fenomeno che si e’ verificato in 9 Regioni su 20, "colpendo" le nostre imprese, soprattutto nella seconda parte del 2011 (da giugno a novembre). L’analisi e’ stata condotta dalla Cgia di Mestre su dati della Banca d’Italia. Valle d’Aosta (+5,4 per cento), Liguria (+3,8 per cento) e Lazio (+2,8 per cento), invece, sono stati i territori dove l’erogazione del credito ha subito gli incrementi maggiori: a dimostrazione che il quadro generale non e’ stato tutto negativo. "Il peggio lo registreremo quando avremo a disposizione anche i dati di dicembre – dichiara Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre -. Nell’ultimo mese dell’anno, purtroppo, l’erogazione del credito a livello nazionale ha subito una contrazione del -2,2 per cento. E’ probabile che questa flessione abbia assunto i valori piu’ elevati in quelle Regioni che già nei mesi precedenti erano state duramente colpite dalla stretta come, ad esempio, il Nordest. Guarda caso, proprio quelle realtà dove sono maggiormente presenti le piccole e micro imprese".