Assodato che non poche riviste cattoliche (o presunte tali) non vengono distribuite nelle chiese a motivo del fatto che molti sacerdoti si rifiutano di distribuire ai fedeli giornali che come ha detto Celentano fanno molta politica e zero teologia, l’argomento più gettonato andato in onda nei giorni scorsi sui media italiani aveva per argomento i novissimi. I novissimi spiega la teologia cattolica sono le cose ultime che riguardano la morte, il giudizio, l’inferno, il paradiso e il purgatorio. Nella scorsa settimana per una singolare coincidenza, ben tre personaggi hanno parlato di quello che spetta agli esseri umani dopo la morte. Celentano ha detto che Famiglia Cristiana e Avvenire non parlano mai di paradiso; la vincitrice del Festival Emma Marrone ha vinto con la canzone “Non è l’inferno” e infine al Chiambretti Sunday Show il tradizionalista veronese Maurizio Ruggero, citando San Paolo, ha ricordato all’ex prete scomunicato Franco Barbero che i sodomiti e gli effeminati non entreranno nel regno dei cieli, bensì all’inferno. Nonostante il “novello” Savonarola scaligero abbia ricordato una banale verità delle Sacre Scritture e del Magistero, vale a dire che l’inferno c’è ed esiste, poco è mancato che il pubblico aizzato da Platinette lo lapidasse in diretta. Ma l’ignoranza circa la sottovalutazione dell’inferno non concerne unicamente i “don Celentano” o pochi laici “superbi” che ne vorrebbero sapere più della Chiesa Madre e Maestra, ma anche una consistente fetta (se non maggioritaria) di clero che ha scambiato l’istituzione fondata da Cristo per una sorta di crocerossina laica finalizzata alla realizzazione della pace e della giustizia sociale. In realtà, la Chiesa Cattolica è stata eretta da Gesù Cristo e affidata a Pietro e a suoi successori, esclusivamente per la salvezza delle anime. Parlare, come fanno laici e preti solo di paradiso e mai di inferno e purgatorio, equivale a illudere i peccatori che le loro colpe non saranno punite. La conseguenza di tale dottrina parallela è di mandare i mancati “penitenti tra le fiamme eterne. Predicatori da strapazzo e preti buonisti si devono convincere che Dio è si babbo, ma non babbeo.
Gianni Toffali