Pa, stipendi d’oro: Manganelli batte Canzio e Ionta

Comparto sicurezza e difesa e ministero dell’Economia: qui lavorano i manager pubblici con le piu’ alte retribuzioni. Che peraltro sforano il tetto di 294mila euro fissato dal decreto della presidenza del Consiglio sulla base della retribuzione annuale del primo presidente della Corte di Cassazione, pari a 293.658,95 euro. A guidare la lista depositata dal ministro della Pa e Semplificazione, Filippo Patroni Griffi, alle commissioni congiunte Lavoro e affari costituzionali della Camera – il secondo passo dell’operazione trasparenza voluta dal governo Monti e che ha avuto una prima fase nella pubblicazione online delle dichiarazioni patrimoniali dei ministri – c’e’ il capo della Polizia Antonio Manganelli (621.253,75 euro), che supera di neppure 100mila euro il ragioniere generale dello stato, Mario Canzio (562.331,86 euro) e il capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Franco Ionta (543.954,42 euro). A breve distanza un altro funzionario di via XX Settembre, Vincenzo Fortunato, capo Gabinetto del Mef, con 536.906,98 euro. A sforare il tetto anche i numeri uno di Antitrust, Giovanni Pitruzzella, Agcom, Corrado Calabro’, Autorita’ per l’energia e il gas, Pier Paolo Bortoni, con 475.643,38 euro. Sul fronte Agcom, peraltro l’Autorita’ fa sapere che al segretario generale e’ stata applicata la riduzione del trattamento per il 2012 in misura pari al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione e che quasi tutti i componenti hanno chiesto "in via cautelativa e salvo conguaglio" la riduzione dei compensi fino ad arrivare proprio a quota 293.658,95 euro a partire da febbraio 2012. E anche dall’Autorita’ per la Concorrenza e il Mercato fanno sapere che sia per Pitruzzella sia per gli altri componenti nel 2012 lo stipendio ammontera’ a 304mila euro. Oltre quota 396mila euro anche i 16 componenti di queste Authority mentre i quattro della Consob – guidati da Giuseppe Vegas a 387mila euro – si fermano a 322mila euro. Oltre il tetto di 294mila euro troviamo anche il generale Biagio Ambrate Abrate, capo di Stato maggiore della Difesa a 482.019,26 euro; il generale Giuseppe Valotto, capo di stato maggiore dell’Esercito a 481.021,78 euro; Bruno Branciforte, capo di stato maggiore della Marina a 481.006,65 euro; Leonardo Gallitelli, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, con 462.642,56 euro; Giuseppe Bernardis, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, a 460.052,83 euro; Claudio de Bertolis, segretario generale della Difesa, a 451.072,44 euro. Stipendio simile anche per il direttore dei monopoli di Stato, Raffaele Ferrara, a 481.214,86 euro e per il segretario generale della Farnesina Giampiero Massolo a 412.560 euro. Non supera il limite fissato dal dpcm il numero uno dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, con 216.711,67 euro e lo supera invece, di misura, il presidente dell’Istat Enrico Giovannini, a quota 270 mila euro (come precisato dalla Funzione pubblica). Un po’ di piu’ percepiscono il capo di Gabinetto del ministero degli Interni, Giuseppe Procaccini, a 395.368,40 euro, il capo dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, a 364.196 euro, il direttore generale del Corpo Forestale dello Stato, Cesare APtrone, a 362.422,13 euro, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, a 304mila euro (dal 24 giugno 2011) e il suo vicario Marco Di Capua a 305.558 euro (al netto del contributo di solidarieta’), il direttore generale dell’Agenzia del Territorio Gabriella Alemanno a 307.211 (al netto del contributo di solidarieta’), il capo dipartimento delle Politiche Agricole Giuseppe Serino a 300.753 euro. Da notare peraltro che all’ente previdenziale ben sette manager prendono una retribuzione piu’ alta di Mastrapasqua, che comunque aggiunge allo stipendio dell’Inps quello che gli deriva da altri 53 incarichi societari.