Si fa un gran parlare sulla stampa e in televisione dei diritti dei minori, e principalmente del loro diritto alla riservatezza, del loro diritto di non farsi sfruttare per scopi commerciali e comunque per finalità alle quali i minori stessi sono estranei. Si sprecano fiumi di parole e di inchiostro per stigmatizzare chi si rende responsabile di violenze sui bambini, però, quotidianamente, assistiamo a una bieca strumentalizzazione delle figure dei bambini, usati in pubblicità, senza alcuna tutela per la loro riservatezza, per propagandare ogni tipo di prodotto, zanzariere, piscine, alimentari, automobili, e chi più ne ha più ne metta con troppe lolite vestite e truccate come donne su tv, riviste e pubblicità. L’effetto persuasivo che ha una bella faccetta di un bimbo è noto, lo subiamo tutti noi, e francamente vedere come queste facce sono usate strumentalmente deve far venire rabbia, invece che voglia di comprare. Non solo, ma al tempo stesso la pubblicità strumentalizza i bambini anche come potenziali consumatori, rivolgendo loro messaggi violenti, che li inducono a sentire come reali bisogni assolutamente inesistenti per beni superflui. In Italia, il fenomeno è meno grave che in altri Paesi come gli Stati Uniti. Tuttavia alcune scuole materne e elementari di fronte all’aumento delle bimbe che arrivavano in classe vestite come donne, tra tacchi e rossetto, hanno deciso di imporre delle norme nel loro regolamento interno. Per questo motivo Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti", lancia una campagna di tutela dei diritti dei minori proponendo da subito una carta contro l”ipersessualizzazione dei bambini nei media dove i firmatari del testo dovranno impegnarsi a "non diffondere, nemmeno negli spazi pubblicitari, immagini ‘ipersessualizzate’ di bambini, sia femmine che maschi, in pose erotiche o mentre indossano abiti, accessori o make-up con una forte connotazione erotica". Inoltre invita le Autorità a sorvegliare realmente sull’uso delle figure dei minori che viene fatto in pubblicità, invitando giornali e reti televisive a rifiutare pubblicità che utilizzino strumentalmente figure di minori, e invitando i consumatori a uno SCIOPERO DEL CONSUMO che penalizzi le imprese che ricorrono a forme scorrette di pubblicità, basate sull’uso di minori o dirette a minori con il dichiarato scopo di provocare bisogni indotti. Lo "Sportello dei Diritti" si impegna a sorvegliare su tutto questo e si propone di raccogliere tutte le segnalazioni di situazioni che rientrano tra quelle qui denunciate, al fine di moralizzare la pubblicità ed eliminare questa forma assurda di sfruttamento.