“La nuova linea ad Alta Velocità Torino Lione non è una priorità per il rilancio dei trasporti ferroviari tra l’Italia e il resto d’Europa. Prima il Governo ne prenderà atto e meglio sarà per l’economia nazionale, in modo da ri-orientare gli investimenti previsti verso altri interventi più urgenti ed efficaci per la ripresa economica e la tutela ambientale del Paese. La rinuncia alla nuova linea ad Alta Velocità ferroviaria Torino-Lione in nessun modo nuoce alle relazioni economiche tra Italia e resto d’Europa, visto che su tale direttrice viaggia una quantità irrisoria di merci e passeggeri tra Italia e Francia, in continua diminuzione da anni. Per queste ragioni, il WWF Italia sarà presente alla marcia tra Bussoleno e Susa di Sabato 25 febbraio indetta dalle amministrazioni pubbliche e dai comitati della valle, per dare ancora una volta il proprio appoggio alla lotta pacifica e nonviolenta della popolazione della Val di Susa.
Il WWF invita il Governo a ripensare radicalmente le proprie scelte (ereditate dai governi precedenti) in materia di Alta Velocità, evitando di imporre a una intera valle, la realizzazione di una nuova linea su una direttrice che: 1. vede oggi un traffico merci che è meno di 1/10 di quello che potrebbe già transitare sulla linea del Fréjus esistente (2,5 milioni di tonnellate anno, mentre la linea di valico ordinaria ha una capacità di 20-30 milioni di t/a); 2. riguardo alla quale non è stato mai presentato un piano economico-finanziario complessivo che giustifichi la redditività e l’utilità economico-finanziaria, sociale e ambientale dell’opera; 3. ha visto negli ultimi 10 anni i diversi Governi fare e disfare ben tre diversi progetti della nuova linea ad AV (destra Dora, sinistra Dora misto, sinistra/destra Dora) nell’ambito di procedure di valutazioni di impatto ambientale volutamente frazionate, per mascherare il peso insostenibile su un territorio già saturo di infrastrutture e centri abitati, che non hanno tenuto in alcun conto le osservazioni presentate dagli enti e dai comitati locali.
Il WWF ricorda al Governo che, contrariamente a quanto alcuni vorrebbero far credere, l’Italia è un Paese tutt’altro che isolato, come qualcuno vorrebbe accreditare, visto che il sistema delle sette direttrici ferroviarie transalpine esistenti (Ventimiglia, Fréjus, Sempione-Loetscberg, Gottardo, Brennero, Tarvisio, Villa Opicina) presenta una capacità di 140-159 milioni di tonnellate/anno (pari a più del triplo di quello attuale) che diventeranno 210-230 milioni di t/a a seguito dell’entrata in esercizio dei nuovi tunnel di base del Gottardo e del Brennero.
Per questo il WWF ritiene che siano prioritari interventi:
– sul Nodo di Torino, vero collo di bottiglia del Nord Ovest, sulla direttrice verso la Francia, e per rendere finalmente operativo il Servizio ferroviario metropolitano;
– l’adeguamento delle linee di adduzione Nord-Sud che collegano il Gottardo e il Sempione/Loetschberg. sulle direttrici Domodossola/Novara e Milano, e verso il valico di Tarvisio, sulla direttrice di Cervignano/Udine, accompagnate dal completamento della Parma-La Spezia, al servizio del Nord-Ovest e del Nord Est;
– sulla direttrice trasversale Est-Ovest Mediopadana (Torino-Asti-Pavia-Cremona-Monselice-Padova), da prolungare sino a Chioggia, come linea da dedicare alle merci, in modo da sgravare le linee che collegano le principali aree metropolitane del Nord.
Questi potenziamenti vanno accompagnati da interventi di sistema quali: 1. misure tariffarie progressive sui mezzi pesanti, come richiesto dall’Europa, che disincentivino il traffico merci su gomma (ponendo fine all’assedio dei TIR all’economia del Paese), e 2. un piano di investimenti per promuovere il traffico merci su rotaia, rilanciando il sistema Cargo delle Ferrovie dello Stato e i poli logistici ferroviari.