Per decidere sulla contestata delibera con la quale il Csm ha destinato al tribunale di Messina cinque magistrati, in luogo dei nove in precedenza individuati, il Tar del Lazio ha chiesto all’organo di autogoverno dei giudici di relazionare in ordine all’indice di scopertura del tribunale siciliano in comparazione con quello delle altre sedi giudiziarie, anche non distrettuali. Per adempiere a questa richiesta, la I sezione del Tribunale amministrativo presieduta da Roberto Politi, ha assegnato al Csm 40 giorni di tempo, fissando la nuova udienza di discussione il prossimo 9 maggio. A rivolgersi al Tar è il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Messina, che ha chiesto la sospensione cautelare, e il successivo annullamento in sede di giudizio di merito, della delibera del Csm del 24 novembre scorso di assegnazione alle vari sedi giudiziarie dei magistrati in tirocinio (con, in particolare, la destinazione a Messina di cinque magistrati, in luogo dei nove individuati dalla proposta di delibera del precedente 16 novembre), nonchè della proposta con cui sono stati individuati i criteri di assegnazione e dei decreti di nomina. I giudici amministrativi hanno ritenuto necessario, al fine del decidere , di acquisire al fascicolo di causa ‘documentati chiarimenti in ordine all’indice di scopertura del 22% del tribunale di Messina, discendente dalla gravata delibera, in comparazione all’indice dell’11% risultante per le altre sedi, anche non distrettuali, avuto riguardo ai criteri di assegnazione prefissati e alla esigenze di revisione geografica delle circoscrizioni giudiziarie’.