Una squadra vincente nasce dal sacrificio, l’abnegazione e la determinazione del gruppo che la compone, direte: beh, è risaputo. Ma per essere davvero grandi, specie in uno sport come la pallacanestro, servono leader, elementi che siano anche dotati di qualità, tenacia, estro, reattività, atletismo e furbizia tattica. Vogliamo oggi raccontarvi di una ragazza argentina che racchiude tutte queste doti: Mariana Kramer, immarcabile pivot, attualmente in forza alla Polisportiva Odysseus Messina, capolista e autentica “corazzata” del girone B del campionato di serie C Regionale Femminile, dov’è tuttora imbattuta nonchè fresca vincitrice della Coppa Sicilia.
Mariana, parlaci di te, dei tuoi anni giovanili, di come sei venuta a contatto con questo sport?
“Sono nata a Gral Ramirez, Entre Rios, Argentina. Ho iniziato a giocare a pallacanestro quasi per sbaglio…quando avevo 15 anni. Giocavo pure a Pallavolo, dove sono stata nazionale giovanile argentina, per due anni ho fatto entrambi gli sport ma poi ho deciso di andare avanti con la pallacanestro e nella mia città natale ho giocato i campionati giovanili. Dopo ho deciso di andare in una città più grande e in una squadra più competitiva. La società si chiamava Echague (Paraná), dove ho continuato le giovanili vincendo tutti i campionati e ho iniziato il campionato con la prima squadra nazionale classificandoci al secondo posto”.
Una carriera giovanile ricchissima di successi: parlaci degli anni da “senior”…
“Nel 1997 mi sono trasferita al C.A.S.A (Club Atletico San Agustin, Parana) dove abbiamo vinto il campionato regionale per tre anni consecutivi e anche due campionati della lega nazionale argentina. Dopo questo ho preso un anno di pausa, per finire i miei studi universitari. Nel 2001 sono andata a vivere in un’altra città, Rosario, e ho iniziato a giocare il campionato regionale con il Club Nautico Sportivo Avellaneda, squadra con la quale abbiamo vinto per quattro anni di seguito il campionato regionale; quello è stato l’anno più bello che ho vissuto e che porterò per sempre nel mio cuore. Nell’anno 2007 ho giocato per la società Ben Hur di Rosario disputando il campionato regionale e la lega nazionale argentina, vincendo il titolo a livello regionale e ottenendo un quinto posto nel campionato della lega nazionale. Ho fatto due anni di preselezione con la nazionale argentina di basket restando una riserva tra le quindici giocatrici ma purtroppo la mia esperienza si e conclusa con l’amaro in bocca… questione di club”.
L’Italia è il paese dei sogni: quali tratti di comunanza e differenza hai ravvisato nei nostri campionati rispetto a quelli disputati nel tuo paese?
“Nel 2009 arrivo in Italia, dove gioco con l’Azzurra Basket Patti il campionato serie B Regionale. Adattarmi al campionato è stato molto difficile poiché in Argentina il gioco era molto più fisico rispetto all’Italia, ma dopo un anno di adattamento e conoscenza nel 2010/11 vengo riconfermata al Patti e vinciamo il campionato di serie B Regionale ottenendo la serie B nazionale. E’ stata una bella soddisfazione non solo per il campionato vinto ma perché sono risultata la MVP del campionato, scelta nel primo quintetto ideale d’attacco e di difesa e chiamata inoltre a disputare l’All Star Game di categoria per tutti e due gli anni ma purtroppo non ho partecipato in quanto subito dopo il campionato sono ripartita per l’Argentina.
Due anni a Patti, adesso l’Odysseus in una serie minore come la C Regionale e state andando fortissimo. Come ti trovi in questa nuova squadra e quali ambizioni nutrite per il prosieguo della stagione?
“Quest’anno sono stata chiamata dall’Odysseus Messina, dove fino ad ora abbiamo vinto tutte le partite giocate e l’obiettivo è chiaro e forte: vincere! Ringrazio il Presidente Aliberti e tutte le persone che fanno parte della società, specialmente giocatrici e coach per la loro disponibilità e accoglienza; cercherò di dare il meglio di me per portare insieme alle mie compagne questa società nei campionati che merita.
Ti chiediamo di concludere l’intervista con una frase per il futuro. A te la scelta.
Concludo come dice Mourinho: Chi mi ama mi segua chi mi odia m’insegua.
Giuseppe Spanò