DA DOMANI TOGHE ALLE URNE, SI RINNOVA ANM

Da domani e sino a martedì 28 più di 8mila magistrati sono chiamati alle urne per scegliere i loro 36 rappresentanti nel Comitato direttivo centrale, il ‘parlamentino’ dell’Associazione nazionale magistrati, che al suo interno dovrà poi eleggere la giunta e quindi i nuovi vertici del sindacato delle toghe. Due le novità di questa consultazione: per la prima volta sono donne la metà dei candidati e, a prescindere dal risultato elettorale, avranno diritto al 30 per cento dei posti per effetto di una modifica statutaria; altro fatto inedito è la presenza di una lista (Proposta B) che contesta, ritenendole ‘apparati di potere’, le correnti della magistratura e che potrebbe erodere consensi soprattutto ai gruppi di sinistra. Correnti che in larga parte hanno puntato sul rinnovamento, visto che sono pochissime le conferme proposte: nel nuovo parlamentino non ci saranno nè il presidente nè il segretario uscenti Luca Palamara e Giuseppe Cascini, che hanno guidato dal 2008 una delle giunte più durature dell’Anm, ma che ha interrotto l’esperienza degli esecutivi unitari, portando la corrente più moderata, Magistratura Indipendente, all’opposizione. Ma il dato più significativo che inevitabilmente influirà sull’esito elettorale è il cambio di clima nei rapporti tra politica e giustizia: finito lo scontro che ha caratterizzato gli anni del governo Berlusconi, si è aperta con l’esecutivo tecnico di Monti una stagione di dialogo, che impone pero’ un cambio di passo alla magistratura, finora concentrata soprattutto nella difesa delle proprie prerogative. Un nuovo quadro che rende quanto mai incerto il risultato di questa consultazione. Dei componenti della giunta Palamara, l’unica ricandidatura è di Anna Canepa, Pm alla procura nazionale antimafia. Corre con Area, il cartello elettorale delle correnti di sinistra (Magistratura democratica e Movimento per la Giustizia), cosi’ come l’ex consigliere del Csm Ezia Maccora, giudice a Bergamo,e Alessandra Galli, giudice a Milano come il padre Guido che fu vittima del terrorismo nel 1980. Ha puntato sul ricambio generazionale Unicost: la corrente di centro fa scendere in campo tra gli altri il pm romano Roberto Sabelli,tra i titolari dell’inchiesta sulla P3 e Ilaria Sasso Del Verme, sostituto procuratore a Napoli. E conferma soltanto il procuratore di Palmi Giuseppe Creazzo. Diversa invece la scelta di Magistratura Indipendente, chiede che l’Anm sia un sindacato piuttosto che fare politica e per dare peso alla sua richiesta candida il segretario Cosimo Ferri e il presidente Stefano Schirò, oltre a Sebastiano Ardita, per anni al Dap e ora pm a Catania e Sergio Amato, il Pm dell’inchiesta sull’ex dirigente della squadra mobile di Napoli Vittorio Pisani.