Egregio Direttore,
la decisione del Governo Monti di proseguire senza ripensamenti alla realizzazione del progetto della TAV o TAC (Treni nati ad “alta velocità” per passeggeri, poi diventati ad “alta capacità” di trasporto merci) dimostra chiaramente quanto questo “governo tecnico” sia ostaggio dei due principali partiti politici che lo sostengono (PDL e PD) o meglio dei “cervelli pensanti” di detti partiti, sempre più attenti ai propri interessi e più lontani da quelli del popolo che li ha eletti. Non è solo il popolo dei NO-TAV che è contrario, ma credo anche una larga fetta dell’elettorato italiano, che non si lascia irretire dalla propaganda politicizzata ma elabora il suo pensiero non per partito preso o per interessi di parte ma con equidistanza ed obiettività, in base alle informazioni di varia provenienza – favorevoli e contrarie – raccolte dai media e da Internet (vedi qui in proposito il documento “150 RAGIONI CONTRO LA TORINO-LIONE”, una grande opera inutile, che riporta le motivazioni più che valide contro tale progetto). Tra l’altro ho notato che anche personaggi autorevoli e di una certa levatura mentale, come il filosofo Gianni Vattimo, osteggiano senza remore tale progetto. Ci sarà bene un motivo! Anch’io, con un ragionamento disincantato, onesto e il più possibile obiettivo, sono giunto alla stessa conclusione. Nel nostro Bel Paese infatti quante “grandi opere”, costose ma per lo più inutili, sono state fatte? Ospedali, carceri, aeroporti, strutture stradali e sportive, centri espositivi e direzionali (rimasti poi vuoti), centri congressi e polifunzionali, ecc., opere molto spesso nemmeno finite, oppure sotto o anche mai utilizzate (vedi La Maddalena per il G8 poi trasferito all’Aquila). E perchè sono state fatte, o solo parzialmente realizzate o anche solo iniziate? Per soddisfare gli appetiti dei politici di questo o quel partito, per esigenze elettorali e per foraggiare imprese (bianche, rosse o verdi) e “cricche” varie (ne abbiamo già viste abbastanza!) nonché i rispettivi partiti (ai quali evidentemente non bastano i vergognosi ingenti “rimborsi elettorali” che per anni si sono fagocitati, in barba al referendum popolare che sancì il NO al finanziamento pubblico dei partiti). Opere folli, mangiasoldi, che spesso i comuni cittadini neanche chiedevano perché non gliene fregava niente, ma sono state volute e sostenute fortemente dai politici per oliare certi ingranaggi che apportavano loro grana e consenso. Con la corruzione dilagante, a livello politico e non solo, non sarebbe meglio risparmiare tanto denaro e utilizzarlo anziché per opere faraoniche inutili – soprattutto in un periodo di magra come l’attuale – per ammodernare e migliorare l’esistente (es. l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, le ferrovie specie quelle a breve percorrenza per i lavoratori-pendolari, gli immobili pubblici, in particolare quelli scolastici, ecc.), per preservare e valorizzare il patrimonio archeologico e storico-artistico (oltretutto possibile fonte di ritorno economico col turismo), per il “sociale”, l’istruzione, la ricerca e la “cultura” in generale ? Evidentemente no, contro ogni logica si prosegue sulla falsariga del passato, perché ai signori “politici” che dietro le quinte sostengono – ma in realtà tengono sotto scacco – questo “governo tecnico” va bene così, e vogliono continuare a spartirsi la torta come prima, incuranti del bene del popolo e del Paese. E quindi se a malincuore (immagino anche per le pressioni di Monti) hanno dovuto rinunciare al “Ponte sullo stretto” e alle “Olimpiadi” a Roma, difficilmente vorranno rinunciare alla TAV o TAC che dir si voglia TORINO-LIONE (in ciò favoriti pretestuosamente dagli accordi internazionali con la Francia, che non è da meno di noi, e l’U.E.). Che Bel Paese è l’Italia!
Giovanni Dotti