Governo: oggi la fiducia alla Camera ma il Pdl scuote la maggioranza

Iniziano alle 12 alla Camera le dichiarazioni di voto sul decreto legge in materia di semplificazione fiscale. Ieri Piero Giarda, ministro per i Rapporti con il Parlamento, aveva annunciato la richiesta del voto di fiducia da parte del governo. L’ esito positivo è scontato, malgrado i malumori del Pd sul rinvio delle norme per stabilizzare 10 mila precari della scuola. Un vertice di maggioranza e’ stato fissato per la prossima settimana, dopo che il Pdl aveva annunciato la decisione del segretario Angelino Alfano di disertare l’appuntamento gia’ fissato per ieri sera con il premier Mario Monti, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani e il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, a causa di un non condiviso ordine del giorno dell’incontro (giustizia e governance della Rai). E’ stato lo stesso presidente del Consiglio a smussare le polemiche circoscrivendo l’episodio del mancato vertice a un problema che riguarda i rapporti tra partiti: ‘L’incontro avrà luogo, in data da determinarsi, la prossima settimana. Non prevedo nessuna conseguenza per l’operatività a breve termine o anche a medio e lungo termine’. Alfano aveva puntato i piedi dichiarando: ‘Ci eravamo sbagliati a credere che i problemi degli italiani riguardassero l’economia. Se mi devo incontrare per soddisfare la sete di poltrone Rai o per far restare unito Bersani e Vendola e Di Pietro parlando di giustizia, mi pare che sarebbe il teatrino della politica. A questo mi sottraggo’. Bersani critica la scelta del segretario del Pdl: ‘E’ un atteggiamento incredibile. All’ordine del giorno dell’incontro, come potrebbe confermare anche lo stesso Monti, non c’erano solo Rai e giustizia’. Il segretario del Pd ribadisce la sua posizione in una intervista concessa in serata a SkyTg24: ‘Non c’e’ nessun problema tra i partiti: il governo chiama e noi siamo disposti a discutere su tutto. Il gesto di Alfano e’ inopinato e inaspettato. Siamo qui a dare una mano per salvare l’Italia e bisogna abbandonare gli interessi di bottega’. Aggiunge Bersani: ‘Sulla Rai, il Pd con le vecchie regole non partecipera’ alla nomina del nuovo Cda. Non è pensabile inoltre che in questa fase si possano indebolire le norme anticorruzione’. Il riferimento e’ al disegno di legge anticorruzione che la Camera dovrebbe tornare a esaminare entro la fine di marzo e allo scandalo tangenti che investe la Regione Lombardia. Il leader del Pd coglie l’occasione per dire quello che pensa sull’ipotesi che dopo le elezioni del 2013 si possa formare una grande coalizione guidata nuovamente da Monti: ‘Negli incontri riservati o no con le forze di centro e di destra sui temi sociali non mi trovo mai d’accordo con loro e loro con me. La democrazia respira con due polmoni, a meno che non si voglia sospenderla’. Anche Massimo D’Alema, in una intervista che compare oggi sul ‘Corriere della Sera’, pur dando un giudizio positivo sull’operato del governo Monti, si dice convinto che dopo le elezioni del 2013 si potra’ tornare a un esecutivo formato dai partiti e alla normale dialettica democratica. E’ stata annullata intanto la puntata di ieri sera di ‘Porta a Porta’ a cui avrebbe dovuto partecipare Silvio Berlusconi. La registrazione era prevista in mattinata perche’ l’ex premier doveva recarsi a Mosca per partecipare a una cena con Vladimir Putin, rieletto alla presidenza della Russia. Ma il leader del Pdl ha in seguito fatto cancellare l’appuntamento.
Si legge in una nota di Bruno Vespa: ‘Avevamo invitato Berlusconi e per il 21 marzo Pier Luigi Bersani. Sappiamo bene che il segretario del Pdl e’ Alfano, che era stato nostro ospite di altre due prime serate insieme con politici di segno diverso. Ma Berlusconi non aveva mai parlato in televisione dopo le sue dimissioni da palazzo Chigi del 12 novembre’.
Osvaldo Napoli, autorevole deputato del Pdl, smentisce dai microfoni di Tgcom24 che la scelta dell’ex premier sia stata motivata dall’intenzione di non sminuire il ruolo del segretario Alfano: ‘Berlusconi e’ un leader carismatico che non ha bisogno di chiedere e ha sempre dimostrato di saper fare molto bene di testa sua. Non c’e’ nessuno che all’interno del partito gli possa imporre qualcosa’. Ma nella nota diffusa da Vespa si legge: ‘L’ex presidente del Consiglio mi ha spiegato che, dopo le polemiche dei giorni scorsi sul ruolo di Alfano, una sua presenza (in trasmissione e negli spot che la annunciavano) in parallelo con il segretario del Pd avrebbe creato sgradevoli equivoci sulla leadership operativa del Pdl che e’ di Alfano, al quale Berlusconi intendeva confermare ancora una volta tutta la sua fiducia. Ho obiettato che, seguendo questo criterio, Berlusconi non potra’ piu’ comparire in televisione’.