Se fosse solo il Risanamento a procedere lentamente nella nostra città forse ce ne potremmo fare anche una ragione visto che non dipende solo da Palazzo Zanca sviluppare progetti, incamerare finanziamenti e avviare gare d’appalto per la realizzazione di alloggi e opere sociali (interessate, infatti, sono anche Regione, IACP e UREGA). Ma quando la “paralisi” avviene anche nell’altrettanto importante settore delle politiche abitative fatto di emergenze varie e diritti non soddisfatti, la cosa cambia!
In particolare, risulta inaccettabile il fatto che, nonostante siano state presentate al Dipartimento politiche della casa circa 800 istanze da parte di cittadini che si trovano in condizioni di emergenza abitativa (si tratta di quelle famiglie che hanno ricevuto uno sfratto esecutivo o un’ordinanza di sgombero), non si sia ancora proceduto all’elaborazione della relativa graduatoria. L’ultima approvata in ordine di tempo risale addirittura a 2 anni e mezzo fa quando, attraverso la delibera di giunta del 14 ottobre 2009, furono assegnati a 8 famiglie su 42 che avevano presentato regolare istanza, altrettanti alloggi nel rione Ferrovieri. Da allora TUTTO TACE, con l’aggravante anche che l’assessore Sparso nel settembre scorso aveva pure redatto un nuovo regolamento per l’assegnazione di alloggi in emergenza abitativa, ma l’atto non è stato ancora esaminato dal Consiglio Comunale!
Un’altra “piaga” che investe il Dipartimento è rappresentata dalle diverse esigenze rappresentate da quelle famiglie interessate a un “cambio alloggio” per sopraggiunte condizioni di sovraffollamento o per casi gravi di disagio abitativo. Non è stato mai varato, infatti (come si fa del resto in molti altri Comuni) un bando di mobilità negli alloggi popolari (richiesto più volte in passato dal sottoscritto) per:
1. situazioni di sovraffollamento o sottoutilizzazione rispetto allo standard abitativo, mutati rispetto all’assegnazione originaria;
2. inidoneità oggettiva dell’alloggio occupato, che non garantisce condizioni di vita e di salute appropriate per la presenza, nel nucleo familiare, di componenti anziani, di portatori di handicap, o di persone comunque affette da gravi disturbi prevalentemente di natura motoria;
3. esigenze di avvicinamento al luogo di lavoro, o di cura e assistenza qualora si tratti di anziani o persone diversamente abili.
Infine, un’altra incognita della quale si sa poco o nulla e che aveva dato speranza a molte giovani coppie in cerca di una casa è rappresentata da un interessante progetto finanziato dal Governo dell’importo di 803.793,94 euro, relativo al recupero di parte dei locali dell’ex facoltà di Veterinaria di via Don Blasco per la realizzazione di alloggi da destinare, appunto, a giovani coppie! Esiste agli atti un progetto preliminare, ma ufficialmente non si conosce ancora lo stato dell’iter tecnico-amministrativo e se sia stato presentato il relativo progetto esecutivo.
Insomma, anche su queste tre importanti questioni, si attendono le opportune risposte.
Il Consigliere UDC della Terza Circoscrizione
Libero Gioveni