Lavoro: Pd sorpreso da Fornero, chiede a Monti di mettere soldi

Ancora una sortita del ministro Elsa Fornero, questa volta a pochi giorni dalla data fissata dal Governo per la chiusura della trattativa sul mercato del lavoro. Al Pd nessuno, oggi pomeriggio, si capacitava delle parole del ministro e qualcuno, raccontano, ha fatto in modo di fare arrivare al premier un consiglio: è la fase finale della partita, l’accordo è possibile, prendi tu in mano la situazione dicendo chiaramente quanto soldi ci sono per gli ammortizzatori e da dove verranno presi. Alla sede del Pd negano che sia stato Bersani a contattare Monti oggi, ma in Parlamento un deputato spiega che un messaggio al premier di questo tenore sia stato fatto arrivare, "come già altre volte…".

Del resto, il responsabile economia Stefano Fassina ha esposto pubblicamente proprio questa linea: "Forse sarebbe meglio che il ministro chiarisca il punto sulle risorse aggiuntive per gli ammortizzatori sociali. Solo avendo il quadro concreto delle risorse aggiuntive a disposizione i sindacati e le imprese potranno capire, infatti, come costruire un sistema di ammortizzatori sociali universale". E Cesare Damiano, capogruppo del partito in commissione Lavoro alla Camera, ha aggiunto: "Non crediamo alla politica dei due tempi, come capita in ogni trattativa che si rispetti tutto si tiene: la definizione dei nuovi strumenti e le risorse per poterli applicare". Paolo Baretta insiste sulla questione dei soldi: "Per fare la trattativa bisogna che il Governo dica quanti soldi ci sono per gli ammortizzatori, e dove li prende. Ieri i giornali parlavano di due miliardi: ma è chiaro che due miliardi bastano solo per l’emergenza?!".

Rosy Bindi sbarra gli occhi quando le vengono lette le dichiarazioni della Fornero ("Cosa vuole, che prima diciamo sì e poi ‘vediamo cammello’?…") e quando le viene prospettata l’ipotesi che il Governo voglia ‘fare da solo’, come pure disse il ministro qualche settimana fa, la risposta è netta: "Non glielo consiglio… Non è solo la Cgil a protestare, sono tutti i sindacati, e anche le imprese. Un Governo forte fa accordi…". Giuseppe Fioroni si limita all’ironia: "I tecnici hanno bisogno di tempo, bisogna lasciare che riflettano… Poi la prossima settimana faremo l’accordo".