Salute: 14,5% italiani si cura con medicine non convenzionali

In Italia il 14,5% della popolazione preferisci curarsi con le medicine non convenzionali. E i medici italiani prescrittori di medicinali omeopatici e antroposofici sono oltre 20.000. Nel settore omeopatico e antroposofico operano 30 aziende, che globalmente impiegano oltre 1.200 dipendenti. L’Italia è il terzo mercato europeo dopo Francia e Germania. Sono i dati diffusi a Bologna in occasione della Giornata Internazionale di Medicina Antroposofica che ha visto riuniti i massimi esponenti del settore, italiani e stranieri, per richiamare l’attenzione della pubblica opinione sui temi delle Medicine Non Convenzionali, sempre più diffuse tra la popolazione ma ancora troppo poco considerate a livello istituzionale, sanitario e accademico. Organizzata dalla Onlus ‘Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona’ e patrocinata, tra gli altri, da Regione Emilia-Romagna, Provincia, Comune, AUSL e dall’Ordine dei Medici di Bologna, la Giornata è stata l’occasione per lanciare un appello al Governo Monti per una legge quadro per il settore. ‘Le ricerche sulla qualità dell’assistenza sanitaria condotte negli Stati Uniti, in Europa e in Italia – ha sottolineato lo psichiatra Paolo Roberti di Sarsina, presidente della Onlus – mostrano che le priorita’ dei pazienti sono l’umanizzazione e la personalizzazione dei trattamenti, e la necessità di avere informazioni adeguate per una libera scelta del proprio percorso di salute: esattamente le linee-guida seguite dalle medicine non convenzionali, che si basano su una visione olistica e su un trattamento personalizzato del paziente’. Al convegno di Bologna è stato fatto il punto sulla diffusione delle Medicine Non Convenzionali. I dati emersi ne hanno evidenziato l’importanza crescente, tanto in Europa quanto nel nostro Paese. ‘Poichè nè i medicinali, nè le visite presso i medici professionisti delle MNC gravano sul bilancio dello Stato – ha sottolineato Roberti di Sarsina -, il comparto ha fornito un attivo netto a favore dello Stato Italiano, escluso il risparmio sulle visite mediche, di 40 milioni di euro’.
Cifre di tutto rilievo, quindi, e in costante aumento, a riprova della progressiva attenzione e fiducia del cittadino nei riguardi di questi tipi di cura, percepiti come piu’ rispettosi della sua individualita’ complessivamente intesa, psiche e corpo insieme. ‘Cio’ nonostante – ha denunciato al convegno di Bologna il senatore Daniele Bosone, vicepresidente della Commissione Sanita’ del Senato e Relatore del Disegno di Legge di Regolamentazione sulle Medicine Non Convenzionali – in Italia il settore e’ ancora privo di una legge quadro di riferimento, da decenni attesa’ e da tempo vigente, invece, nella maggioranza dei Paesi europei.