Crisi: Monti e Merkel, non siamo ancora alla fine del cammino

Italia e Germania hanno deciso di lavorare insieme sul mercato interno europeo dei servizi e delle infrastrutture di rete: lo scrive su Twitter il portavoce del Governo federale tedesco Steffen Seibert, riferendosi alla visita del Cancelliere tedesco Angela Merkel ieri in Italia. Ecco, è in questa comunicazione quasi di servizio e relativa a un tema ben specifico che può riassumersi lo spirito che ha caratterizzato l’incontro di ieri a Palazzo Chigi tra la Merkel e il premier italiano Mario Monti. La fase acuta della crisi è superata, lasciano intendere i due, ma ‘l’Europa non si può distrarre’ e ‘deve dare una possibilità a tutti, soprattutto ai giovani’. Quindi, ‘il lavoro continua’ perchè, ha detto il Cancelliere, ‘siamo convinti che non siamo ancora alla fine del cammino per rendere l’Europa competitiva. Non siamo ancora in vetta’. Un’affermazione questa che sembra però smorzare, almeno in parte, gli entusiasmi per il Trattato sul ‘fiscal compact’, le nuove norme per maggiore rigore nei bilanci pubblici fortemente volute dai tedeschi e approvate lo scorso Consiglio europeo e su quella che sembrava una logica conseguenza, il potenziamento del fondo salva-stati Esm (che tanta perplessita’ invece suscita in Berlino). Italia e Germania procedono senz’altro di comune accordo nel lavoro necessario a far uscire l’Unione europea dalla crisi. I tedeschi mostrano pero’, se non perplessita’, cautela verso l’azione del nostro governo e su alcune affermazioni del nostro premier. Per esempio sulla Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie, di fronte ad un Monti che ieri in conferenza stampa ha sostenuto come sul tema le posizioni dei due Paesi coincidessero Merkel ha chiarito che ‘tutte le posizioni verranno esplorate. E a fine marzo vedremo quale sara’ la posizione comune dell’Italia e della Germania. E cercheremo una posizione comune’. Certo l’Italia sta facendo ‘riforme coraggiose’, non ha dubbi Merkel che ha elogiato l’operato di Roma, ma bisogna vedere – e’ quanto ha lasciato intendere il Cancelliere – se dalle parole si passerà a fatti. Bisognera’ capire se il piano di risanamento impostato dal professore della Bocconi darà i risultati sperati. Una verifica di tutto cio’, e’ sembrata dire ancora Merkel, ci sara’ senza dubbio in estate, in occasione dell’annunciato vertice intergovernativo Italia-Germania. L’Ue, ha sottolineato, deve essere ‘forte, coesa. Per questo – ha aggiunto Merkel operando una sorta di richiamo verso quei paesi dell’Unione che hanno problemi di bilancio e conseguente difficolta’ ad attuare gli interventi necessari per uscire dalla crisi – gli Stati membri devono dare il loro contributo nei vari settori. Creare un vero mercato interno, per infrastrutture, servizi, migliore mobilita’ delle forze lavorative. C’e’ il tema dell’innovazione, su cui dobbiamo coordinarci di piu’. La crisi dell’euro ‘ci ha messo davanti alle nostre debolezze, che dobbiamo eliminare’, ha esortato con decisione il Cancelliere che ha sollecitato a ‘creare posti di lavoro, soprattutto per i giovani. Siamo convinti che il governo italiano si concentrera’ su questo, la prossima estate ci rivedremo su questi temi. Da parte mia, dico chiaramente che Italia e Germania sono molto legate, il nostro lavoro su crescita e occupazione va avanti, per raggiungere obiettivi specifici, mirati. Non basta dirlo, dobbiamo dare a tutti una possibilità. Insomma una Germania che ti aspetti, quella giunta ieri a Roma. Una Germania che ha confermato tutte le sue perplessità, ritrosie verso interventi anticrisi che prevedessero il suo contributo. Una Germania, al di la delle parole, titubante nei confronti dell’operato del nostro governo (e di altri). Ma una Germania, locomotiva d’Europa, che prima o poi dovra’ fare i conti con gli interventi necessari per rilanciare l’Ue e riportare il Vecchio Continente sulla strada dello sviluppo e della crescita. A cominciare proprio da Berlino stessa.