RADIO ZANCA: LA RICERCA DEL VERDE NELLA MESSINA DI ELVIRA E PEPPINO

In attesa che un giorno a Messina qualcuno ci dica la verità, e cioè quanto dovremo tenere Elvira Amata sul libro paga del contribuente, si può rilevare che se l’elettore medio fosse composto da persone libere, la città avrebbe quasi centrato l’obiettivo di avere degli spazi puliti e con tanto cura del verde. Peccato invece che la gestione politica – amministrativa complessiva sia oltremodo squilibrata e dunque a causa del degrado che ci circonda dovremo pure oggi parlare dell’assessore Amata. A Palazzo Zanca il problema sembra non interessare ma continuando di questo passo (sporcizia, mancanza di programmazione, ecc..) è giusto domandarsi il futuro che ci aspetta: in una natura diventata nemica peggio della politica locale, le certezze sono i ratti, gli insetti e gli scarafaggi che ringraziano le amnesie dell’assessore Amata. Questa storia che il messinese sia eternamente stupido dovrà pur finire prima o poi anche perché la maledizione dell’indole remissiva causata dal terremoto del 1908 a noi sembra una scusante per rendere meno amari i rospi costretti a ingoiare. Per questo, tra una parte di opinione che sembra voler accettare cozze e capre basta che si magna, noi ci schieriamo decisamente con quelle anime sempre più numerose, per fortuna, che si dicono assolutamente sdegnate dal modo di gestione della città negli ultimi diciotto anni. In fin dei conti riconosciamo all’assessore Amata di non essere meno scarsa di tanti suoi colleghi che l’hanno preceduta, ma ciò non giustifica il doverla per forza tenere in sella. Anzi, semmai il contrario: basta con i dilettanti prestati alla politica! Noi di IMG Press sosteniamo che il problema più grosso che si troveranno ad affrontare coloro che verranno ad amministrare dopo la Giunta Buzzanca è quello dell’identità generale: che cosa vuol essere Messina? La città dei Palazzinari che si crede ricca per via dei quintali di cemento che impone alla comunità quasi fosse una medicina per tutti i mali? La città della cultura, dell’accoglienza, del verde e del turismo? E soprattutto: sarà concesso alla nuova classe dirigente fare concorrenza ai raccomandati del SISTEMA che sembrano godere di una schiacciante supremazia nonostante siano diversamente professionali? Insomma, solo se saremo bravi a chiarire questi piccoli interrogativi potremo liberarci, una volta per tutte, delle tante persone meno talentuose prestate alla politica. Una su tutte, Elvira Amata.