L’attenzione alle vittime degli abusi sessuali compiuti da ecclesiastici e "la promessa di non dimenticare quel che è successo, di non volerlo dimenticare mai. Di non pensare a nessuna opera, diretta o semplicemente affidata al passare del tempo, di rimozione". Il giornale dei vescovi italiani Avvenire sottolinea nel suo editoriale questi due elementi del rapporto sulla visita apostolica ordinata da Benedetto XVI in Irlanda. "Nello scegliere di stare appunto dalla parte delle vittime, nell’assumersi il loro accompagnamento come dovere assoluto, c’è – scrive Salvatore Mazza, firma autorevole del quotidiano cattolico nonchè presidente dell’Associazione Internazionale dei giornalisti accreditati in Vaticano – questa evidente volontà di farsi carico del peccato commesso da alcuni, senza elucubrazioni o distinguo sulla ‘reale portata del fenomeno’. E portare assieme a loro la croce, fino in fondo". E, continua l’articolo – c’è poi l’impegno, che inizia proprio da questa scelta. Impegno che va oltre le iniziative specifiche sul fronte della formazione e della informazione, in quanto è un chiamare la Chiesa, che non è solo la gerarchia o i preti, ma tutta la Chiesa, a condividere questo percorso di guarigione, a farsene carico. Perchè – spiega il giornale della Cei – nessuno può mettersi alla finestra e dire: ‘guarda che hanno combinato’, ma tutti devono sentirsi ugualmente feriti e parte della colpa e, nello stesso tempo, artefici del cambiamento. Infine, la certezza. Una certezza – conclude Avvenire – strettamente legata alla natura stessa dell’essere Chiesa".