In Sicilia cala del 10% l’importo del mutuo prima casa

Anche in Sicilia si fanno i conti con il credit crunch e le difficoltà economiche ridimensionano i progetti per l’acquisto della prima casa. Mutui.it ha analizzato quasi 30.000 domande di mutuo prima casa arrivate dalla regione negli ultimi tre mesi, scoprendo che le somme medie richieste si sono ridotte di ben il 10%. La cifra, parecchio al di sotto della media nazionale (che è di 146.000), si ferma a 131.000 euro, contro i 145.000 che venivano chiesti a dicembre 2010, prima dell’arrivo della crisi economica. Anche in Sicilia, quindi i mutui si fanno più piccoli, mentre l’età media di chi vuole sottoscriverli si alza ancora: il primo mutuo viene chiesto a 37 anni, un anno in più rispetto all’ultima rilevazione e più vicini ai quaranta che ai trenta: il desiderio di comprare casa si esaudisce sempre più tardi. «I risultati della nostra indagine condotta in Sicilia – dichiara Lorenzo Bacca, responsabile Business Unit di Mutui.it – mostrano come, anche in questa regione, valga l’assunto che, in tempi di crisi, l’accesso al mutuo è materia per chi ha dei risparmi. Richiedere che venga finanziato il 100% del valore dell’immobile vuol dire esser certi di ottenere un rifiuto da parte delle banche, per questo diventa possibile dedicarsi al primo progetto “da adulti” solo avendo già costruito la propria solidità economica».
Diminuisce di ben 13 punti (un filo sopra la media nazionale) la percentuale del valore dell’immobile che si vuole finanziare con il mutuo, il cosiddetto loan to value: a fine 2010 le richieste puntavano al 78%, oggi la richiesta dei siciliani si ferma al 65%. La durata del finanziamento resta attorno ai 25 anni (23 il dato medio).
Analizzando più attentamente le richieste, si capisce come i siciliani continuino ad accordare le proprie preferenze al tasso fisso, che viene scelto nel 48% dei casi (era il 51% poco più di un anno fa). Risulta comunque in aumento la percentuale di coloro che optano per il tasso variabile: ora scelto dal 35%, mentre nella rilevazione del 2010 era al 27%.
Nel dettaglio delle singole province, gli importi più elevati sono richiesti a Palermo (143.500 euro) quelli più bassi ad Enna (105.500 euro), in tutte le province siciliane si registra una forte diminuzione degli importi richiesti, le più importanti sono ad Agrigento (-22%) e a Palermo (-18%). Si tratta di contrazioni davvero significative, tra le più importanti registrate in Italia.