‘Mai un tempo ha fatto sognare tanto i giovani, con le mille attrattive di una vita in cui tutto sembra possibile e lecito. Eppure, quanta insoddisfazione è presente, quante volte la ricerca di felicità, di realizzazione finisce per imboccare strade che portano a paradisi artificiali, come quelli della droga e della sensualità sfrenata’. Lo constata il Papa, nel messaggio in occasione dell’VIII centenario della conversione di santa Chiara ‘Anche la situazione attuale con la difficoltà di trovare un lavoro dignitoso e di formare una famiglia unita e felice, – prosegue la riflessione di Benedetto XVI – aggiunge nubi all’orizzonte’. Papa Ratzinger lo scrive in un messaggio, letto ad Assisi, al vescovo della città, mons. Domenico Sorrentino, per l’Anno clariano, dedicato alla amica di Francesco. Chiara, scrive il Papa, era ‘una ragazza avvenente’ che si spogliò di tutto, da alcuni fu capita e appoggiata, da altri osteggiata, proprio come Francesco. ‘Come non proporre Chiara, al pari di Francesco – si chiede papa Ratzinger – alla attenzione dei giovani d’oggi?’. Benedetto XVI coglie anche l’occasione di questo messaggio per rivolgere un ‘affettuoso pensiero’ alle nuove generazioni ‘in occasione della Giornata mondiale della gioventù’ E il testo per l’ottavo centenario della conversione di Santa Chiara ricalca accenti del messaggio per la Gmg di quest’anno, intitolato ‘Siate sempre lieti nel Signore’, e pubblicato lo scorso 27 marzo. Nel bel testo Benedetto XVI chiede tra l’altro ai giovani di non inseguire traguardi e piaceri immediati, e non entrare nella logica del consumo che prospetta felicita’ artificiali. Li invita invece a costruire una societa’ piu’ giusta ed umana, ad essere generosi e soprattutto ad essere consapevoli che nel difficile contesto attuale tanti coetanei hanno immenso bisogno di sentire che il messaggio cristiano è un messaggio di gioia e di speranza. La ‘gioia cristiana – ha scritto tra l’altro Benedetto XVI nel testo per la Gmg – non è una fuga dalla realtà, ma una forza soprannaturale per affrontare e vivere le difficoltà quotidiane’.