L’arresto di Andrea Masiello arricchisce di un nuovo capitolo il lungo romanzo sul nuovo scandalo legato al calcio scommesse. La procura di Bari ha fatto scattare le manette per l’ex difensore biancorosso, oggi in forza all’Atalanta, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Oltre a Masiello ci sono altri 20 indagati, tra cui nove ex giocatori del Bari.
Quello di Masiello è solo l’ultimo di una serie di arresti illustri: l’inchiesta impegna infatti ben tre procure, che seguono diversi filoni d’indagine. Oltre a quella di Bari, sono al lavoro anche le procure di Cremona e Napoli. Tutto comincia l’1 giugno 2011, quando la procura di Cremona dispone l’arresto di 16 persone, tra cui l’ex capitano della Lazio e attaccante della nazionale Beppe Signori, sospettate di avere fortemente condizionato il risultato di diversi incontri dei campionati di serie A, B e Lega Pro. "Tolleranza zero e processi sportivi in tempi rapidi per fare pulizia e individuare tutte le responsabilità". Lo auspica il presidente della Figc, Giancarlo Abete, dopo gli ultimi clamorosi sviluppi dello scandalo legato alle scommesse nel mondo del calcio che hanno portato all’arresto dell’ex giocatore del Bari Andrea Masiello.
"Entro fine aprile – precisa Abete – arriveranno i primi deferimenti della Procura federale sul filone dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Cremona e sono già programmate nuove audizioni. Ma alla luce dei clamorosi sviluppi di queste ore, la Figc e il mondo del calcio hanno un forte interesse perché al più presto – nel rispetto delle esigenze istruttorie della magistratura inquirente – la Procura della Repubblica di Bari possa trasferire e mettere a disposizione del procuratore federale gli atti dell’inchiesta, in modo da approfondire tutti gli aspetti che riguardano anche violazioni delle norme del Codice di Giustizia sportiva".