REATO APRIRE ACCOUNT ONLINE CON NOME DI UN ALTRO

Integra il reato di sostituzione di persona la condotta di chi crea e utilizza un account di posta elettronica attribuendosi falsamente le generalità di un’altra persona. Lo sottolinea la Cassazione, esaminando il caso di un uomo condannato dalla Corte d’appello di Roma perchè "in concorso con altro soggetto e senza il consenso dell’interessata, al fin di trarne profitto o di procurare a quest’ultima un danno" aveva utilizzato i dati anagrafici di una donna "aprendo a suo nome un account e una casella di posta elettronica e facendo così ricadere sull’inconsapevole intestataria le morosità dei pagamenti di beni acquistati mediante la partecipazione ad aste in rete". La terza sezione penale della Suprema Corte, con la sentenza n.12479 depositata oggi, ha rilevato infatti che "la partecipazione ad aste on line con l’uso di pseudonimo presuppone necessariamente che a tale pseudonimo corrisponda una reale identità, accertabile on line da parte di tutti i soggetti con i quali vengono concluse compravendite. E ciò, evidentemente, al fine di consentire la tutela delle controparti contrattuali nei confronti di eventuali inadempimenti". Chi, aprendo e utilizzando l’account a nome di un altro, induce "in errore gli utenti della rete internet – osservano i giudici di piazza Cavour – nei confronti dei quali le false generalità siano declinate e con il fine di arrecare danno al soggetto le cui generalità siano state abusivamente spese". La Cassazione, dunque, confermando la condanna, ha rideterminato pero’ la pena a carico dell’imputato, convertendola in una pena pecuniaria di 1.140 euro.