Il testo del disegno di legge per la riforma del mercato del lavoro ‘dal mio punto di vista è praticamente pronto’, dice il ministro Elsa Fornero, in una giornata dedicata alla messa a punto finale della riforma con il presidente del Consiglio Mario Monti. La partita sembra ora giocata, in dirittura d’arrivo, tutta nel confronto tra Palazzo Chigi ed i partiti che sostengono il governo.
Il ministro difende l’impianto varato ‘salvo intese’ il 23 marzo in Consiglio dei ministri, senza passi indietro, neanche sul nodo piu’ discusso, le modifiche all’articolo 18. I margini di modifica sono affidati alla mediazione con la politica, gestita dal premier; che ha incontrato per circa un’ora il leader del Pd, Pier Luigi Bersani; e che probabilmente domani mattina avrà un vertice con i leader della maggioranza, Angelino Alfano, Pierferdinando Casini, e Bersani. Nel confronto sul testo del provvedimento tra il ministro e Mario Monti ‘ci sono molti argomenti, molto complessi, e ognuno deve essere guardato’, dice Elsa Fornero, che punta ad un testo definitivo ‘al massimo entro domani mattina’, da inviare poi alla firma del Quirinale, quindi in Parlamento. Il ministro ha riferito di averne parlato con il premier gia’ in mattinata, poi nel pomeriggio c’e’ stato un colloquio a Palazzo Chigi. Chiuso ormai da dieci giorni il confronto tra governo e parti sociali, e’ al ruolo dei partiti che guardano, con fiducia, i sindacati. ‘Se non si fara’ un accordo, il Parlamento non votera’ mai la riforma del mercato del lavoro’, dice il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti; che alza i toni dello scontro: ‘La vicenda dell’articolo 18, cosi’ come la vicenda degli esodati, se posso dirla con una battuta, rappresentano un fondato motivo per un licenziamento del ministro. Una giusta causa’. Mi pare che il Pd abbia una posizione ben precisa, speriamo che si traduca in soluzioni positive’, dice la leader della Cgil, Susanna Camusso. Che avverte: ‘Se, come temiamo, nel Ddl non verrà previsto il reintegro nel caso di licenziamenti illegittimi, continueremo le iniziative’ di protesta. Dalla Cgil anche un appello online che ha superato in due ore le prime mille firme di adesione: la modifica all’articolo 18 ‘produrra’ migliaia di licenziamenti a partire dalle figure piu’ deboli attraverso una falsa motivazione – avverte il sindacato nell’appello su internet – . L’unico vero modo per evitare una palese ingiustizia, per evitare abusi, e’ la permanenza del meccanismo del reintegro. Questo bisogna che chiediamo e chiedano con forza milioni di lavoratori al Parlamento italiano’.
Sul nodo dell’articolo 18 nella riforma del lavoro, ma in un quadro piu’ ampio, anche per una riforma fiscale e per misure di sostegno alla crescita e all’occupazione, la Uil preannuncia che proporra’ iniziative di mobilitazione unitarie agli altri sindacati. Si’ dal leader della Cisl, Raffaele Bonanni: ‘E’ arrivata davvero l’ora per tutto il sindacato di mobilitarsi su questioni concrete’.
Intanto, sul tavolo del ministro del Lavoro, resta anche il dossier ‘esodati’: si cerca una soluzione per chi ha lasciato il lavoro, non ha ammortizzatori, e dopo la riforma previdenziale ha visto allungarsi i tempi per la pensione. Si discute ancora della dimensione della platea di lavoratori coinvolti (un tavolo tecnico con Inps e ministeri del Lavoro e dell’Economia darà una risposta in sette giorni). ‘Sembra facile trovare i numeri…’, dice il ministro del Lavoro, Elsa Fornero: ‘Vorrei che quelli che ironizzano sul fatto che non si trovano i numeri in tempi brevi venissero e vedessero le difficoltà. Stiamo cercando di fare queste analisi e ho sempre detto che una volta che avremo i numeri metteremo criteri ispirati all’equita’ in base ai quali consentire il pensionamento anticipato’.