L’ennesima ondata di droga era pronta ad invadere la Capitale probabilmente per allietare le imminenti festività pasquali. A finire nella rete dei finanzieri del Comando Provinciale di Roma sono stati anche due cittadini italiani, pensionati, provenienti da Santo Domingo.
Dopo un periodo di vacanze tra le amene spiagge di Boca Chica, D.D. e B.L., ultrasessantenni, pensavano di oltrepassare senza problemi il filtro dei controlli, grazie al sofisticato sistema di occultamento dello stupefacente – oltre cinquanta chili di cocaina – che erano stati disciolti in un centinaio di confezioni di shampoo per parrucchiere, perfettamente sigillate.
Le Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino, in collaborazione con il personale dello S.V.A.D. dell’Agenzia delle Dogane, si sono però insospettite dinanzi all’anomalia di un carico di prodotti sigillati recanti un marchio di produzione italiano ma provenienti da Santo Domingo ed hanno deciso di approfondire l’ispezione scoprendo lo stratagemma concepito dai due, ovvero cocaina purissima mescolata al sapone liquido.
Sulla stessa tratta, due giovani donne sudamericane, Y.N.J. e M.M.L., che sono state fermate appena giunte all’aeroporto di Fiumicino. La prima aveva con sé un solo bagaglio a mano stracolmo di panetti di cocaina, per oltre sedici chili, mentre la seconda trasportava una valigia con circa quindici chili, sempre di cocaina, che era stata pressofusa nelle pareti laterali, con un sofisticato metodo chimico particolarmente difficile da scoprire.
Grazie all’elevato grado di purezza, tutta la cocaina sequestrata, per un totale di oltre ottanta chili, avrebbe potuto fruttare alle organizzazioni criminali oltre dieci milioni di euro.