Banconota da 500 euro questa sconosciuta. Dall’entrata in vigore della moneta unica solo i più fortunati ne hanno avvistato qualche pezzo. Ma poi sono scomparse. Eppure secondo la Bce il numero di banconote da 500 euro circolanti all’interno dell’Unione Europea è passato da 167 milioni di pezzi del 2002 a oltre 600 milioni di pezzi del novembre 2011, con un significativo incremento dell’incidenza percentuale del valore complessivo delle banconote da 500 sull’intera massa liquida di euro in circolazione (si è passati dal 23,27 % al 34,57%). E allora dove sono? La risposta è in un recente rapporto della fondazione Icsa sull’esportazione illegale di capitali: la maggior parte delle banconote da 500 euro circolanti in Italia (si parla di una quota pari ai 4/5 del totale) sarebbe allocato in tre aree ben definite: i comuni a ridosso del confine italo-svizzero, la provincia di Forlì e il triveneto, ovvero le tre ‘rampe’ di fuga dei capitali dal nostro territorio, così come del loro rientro clandestino in Italia. Non e’ quindi per l’acuirsi della crisi economica che non si trovano le banconote piu’ alte in euro ma perche’ – ad esempio – una normalissima valigetta 24 ore puo’ contenere senza nessuna difficolta’ fino a 6 milioni di euro in banconote da 500 euro. Ma c’e’ chi alla classica valigetta (ormai demode’) preferisce sistemi per importare o esportare valuta più raffinati: il metodo riscontrato in molti casi nei confronti di soggetti d’etnia cinese, consiste ad esempio nel nascondere denaro contante all’interno di sigarette, preventivamente svuotate del tabacco, oppure nell’occultare le banconote all’interno di salva slip preventivamente separati e successivamente rincollati a caldo in modo da non lasciare segni evidenti di alterazione. C’è anche chi ricorre al cosiddetto fenomeno della ‘polverizzazione’ dei trasferimenti, ossia attraverso la ripartizione delle provviste in capo a piu’ passeggeri, allo scopo di non eccedere il limite quantitativo stabilito dalla legge. O il ‘sempre-verde’ trasporto di denaro sulla persona (scarpe, calzini, slip, reggiseno, legati alla vita, in mezzo ai biglietti da viaggio, nella carta di imbarco e/o nei documenti portati a mano) o i classici pacchi di biscotti, cioccolata, pasta ed altri generi alimentari, libri o portafoto ‘imbottiti’ di banconote. Meglio se da 500 euro.