Dopo gli ultimi scandali sul finanziamento pubblico ai partiti, i leader della maggioranza accelerano per una riforma. Alfano, Bersani e Casini: domani presenteremo la proposta. La nuova legge sui partiti, che ha preso forma ieri mattina, nel giorno di Pasquetta, prevede: la certificazione dei bilanci da parte di società di revisione esterne; il controllo stringente sui bilanci stessi da affidare alla Corte dei conti, come chiesto da Casini; l’obbligo della pubblicazione su internet dei resoconti finanziari dei partiti e movimenti, l’abbassamento della soglia per le donazioni anonime alle formazioni politiche. Infine, sanzioni crescenti per chi non rispetta i criteri della nuova legge. E sui finanziamenti ai partiti, e sullo scandalo che sta sconvolgendo la Lega, ha parlato il segretario del Pdl Angelino Alfano, che in un’intervista al CORRIERE DELLA SERA spiega: "’Vogliamo che i conti dei partiti siano controllabili dall’opinione pubblica, che le spese siano pertinenti allo scopo che anima un organismo politico, che vi sia un protagonismo sempre maggiore da parte dei cittadini nell’attribuzione del finanziamento’. Il finanziamento pubblico deve restare perchè, come ha detto anche Bersani al Corriere della Sera, se non ci fosse il rischio sarebbe una deriva populista affidata a miliardari che ‘suonano il piffero’? ‘Il finanziamento pubblico è sempre stato un modo per affrancare i partiti dai circuiti tangentizi dei finanziamenti’. A vedere le vicende degli ultimi mesi, a dire il vero, non si direbbe… ‘E infatti è evidente che se i cittadini si accorgono che oltre al finanziamento pubblico ci sono anche le tangenti fanno bene ad arrabbiarsi! Per questo dobbiamo cambiare, mantenendo forme di finanziamento che affranchino i partiti dalla spasmodica necessità di trovare soldi, ma anche introducendo sanzioni e controlli che scoraggino l’abuso di quei soldi. E in ogni caso, bisognerà trovare le forme tecniche migliori perchè i cittadini siano più protagonisti nell’attribuzione di risorse alla politica’". A cosa sta pensando? ‘Una forma di finanziamento attraverso meccanismi come il 5 per mille ci vede favorevoli, e ci stiamo lavorando. Ma, come ho detto già nei giorni scorsi, dobbiamo fare presto, prestissimo e bene’. Serve un decreto? Il governo ha fatto sapere di essere disponibile. ‘Questa non è materia che compete al governo ma al Parlamento. Un decreto per essere convertito necessita 60 giorni? Bene, le Camere dovranno riuscire a varare la legge in un tempo minore’".
Sulla riforma dei finanziamenti ai partiti, LA STAMPA scrive: "Il primo segnale che non c’era più margine per temporeggiare è venuto da Maurizio Gasparri. Il presidente dei senatori Pdl ha scritto ieri mattina su Twitter: ‘Il Pdl vuole soluzioni già in questa settimana per controlli più severi sui bilanci dei partiti’. Subito dopo è venuto uno scambio di telefonate fra i tre segretari, Alfano Bersani e Casini. L’accordo è di far predisporre entro mercoledì le prime norme urgenti per il controllo e la trasparenza del finanziamento ai partiti. Passo successivo, nella giornata di giovedì le norme saranno presentate alle altre forze parlamentari. ‘Negli stessi giorni si verificherà il percorso di approvazione più efficace e rapido’, spiega una nota diffusa dall’ufficio stampa del Pdl. Nulla è escluso, quindi. Neppure che le forze politiche, raggiunto un accordo tra loro, possano chiedere al governo di esercitare i suoi poteri di decretazione d’urgenza. Ma questa del decreto pare proprio una via residuale. Anche per riappropriarsi del ruolo, i partiti presenti in Parlamento questa partita intendono sbrigarsela tra loro. Il meccanismo c’è ed è semplice: deliberare in sede legislativa nelle commissioni Affari istituzionali di Camera e Senato senza passare per l’Aula. Se c’è una consistente maggioranza (e sembra esserci), si può fare tutto in poche settimane. Persino Antonio Di Pietro sembra d’accordo su una riforma dai tempi rapidissimi: ‘L’Idv dice – è pronta a dare il proprio contributo e appoggio ad ogni iniziativa che vada sostanzialmente nella stessa direzione. Non c’è tempo da perdere’. Il Pdl preme per questa strada. Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto hanno diramato una nota congiunta: ‘La decisione di varare con rapidità nuove norme per la trasparenza dei bilanci dei partiti – scrivono – è più che opportuna’. Sul versante del Pd, il segretario Bersani già da giorni aveva fatto sapere di preferire anche lui questa strada. ‘Per quel che riguarda i finanziamenti dei partiti – conferma Anna Finocchiaro – il Pd e’ da subito disponibile a trovare la via piu’ rapida’. E Casini: ‘Noi crediamo che la democrazia viva anche attraverso l’azione dei partiti: riformiamoli subito e rendiamo la loro vita chiara e trasparente. Pubblicizzare i contributi privati anche sotto la soglia attualmente prevista, regole interne democratiche e controllo della Corte dei Conti. Queste le nostre idee’".
Contro l’antipolitica, aggiunge Franco Frattini in un’intervista alla REPUBBLICA, "rimborsi ridotti nel 2012 e 5 per mille sul 740". Per l’ex ministro degli Esteri, inoltre, "possiamo approvare la nuova legge entro maggio". ‘Intervenire subito, prima che la gente arrivi sotto il Palazzo coi forconi’. Proposta di legge, da approvare in poche settimane e in via definitiva solo in commissione. Ridimensionamento del rimborso elettorale 2012, quei 100 milioni di euro che i partiti si preparano a incassare il 31 luglio. Previsione di una quota di versamento alla politica su base volontaria, sorta di 5 per mille che i partiti dovranno conquistarsi. Alla vigilia del blitz normativo con cui ABC proveranno a recuperare la fiducia dei cittadini, Franco Frattini mette sul tavolo le sue proposte che sono in gran parte quelle che il Pdl portera’ al tavolo. Decreto o iniziativa parlamentare per chiudere questa pagina buia della partitocrazia italiana? ‘Alfano, Bersani e Casini hanno compiuto un passo importante. Se c’e’ una materia in cui la politica deve prendere l’iniziativa, è questa. E non potevamo attendere l’estate. Incombono due forme di populismo. Quello di chi dice cancelliamo i partiti, sebbene riconosciuti dall’articolo 42 della Costituzione come elemento nevralgico della nostra democrazia. E il populismo di chi dice: cancelliamo la politica e lasciamo campo libero ai tecnici. Non possiamo consentirlo’. Dunque proposta di legge in Parlamento? Solo in apparenza il mezzo piu’ rapido per intervenire sarebbe il decreto. Se si provvede in commissione in sede legislativa, la norma chiude l’iter nell’arco di 15-20 giorni, entro aprile una delle due camere licenzierebbe il testo. Senza tener conto del fatto che il decreto comporterebbe una proposta avanzata da un governo non politico su una materia squisitamente politica’".