Non poteva essere che Villa Dante – eterna incompiuta – il luogo simbolico scelto dal consigliere comunale Angelo Burrascano per ambientarvi l’ennesimo disastro dell’Amministrazione Buzzanca: Villa Dante senza verde né campetti attrezzati. Villa Dante ferita dalla cattiva politica, Villa Dante centro di Messina, Villa Dante un enorme cantiere ma anche un immenso cimitero a cielo aperto. Ma non è solo Villa Dante a risentire delle incertezze amministrative. Scrive Burrascano nella sua interrogazione: da tempo si assiste a interventi di scerbatura e potatura di alberi in varie zone della città; diverse zone della città, e in particolare le zone centrali con nelle immediate vicinanze strutture di interesse storico (Santuario di Montalto), strutture pubbliche (Tribunale del Lavoro e Giudice di Pace), strutture private parificate con utenti principalmente bambini (Istituto Domenico Savio) e strutture istituzionali (sede arbitri di calcio della provincia di Messina) e anche i villaggi: Aldisio; Fondo Fucile; Santa Lucia Sopra Contesse; Annunziata Alta, San Licandro, Viale Europa, non hanno visto effettuato alcun intervento di manutenzione del verde pubblico, anzi le suddette zone sono da anni abbandonate alla totale incuria, con grave nocumento per la salute pubblica della cittadinanza a causa dei ratti che oramai hanno trovato regolare rifugio nelle sterpaglie che impediscono l’uso dei marciapiedi; la villa comunale “Villa Dante” è stata oggetto di parziale intervento di manutenzione e che la stessa risulta aperta da tempo alla pubblica fruizione. Insomma Burrascano visita la città martoriata dalla scarsezza dei suoi amministratori. Basterebbe saper ascoltare i cittadini per non commettere errori. Ma sotto sotto a chi gestisce la cosa pubblica interessa poco la qualità dei servizi offerti, l’importante è tenere ben stretta la poltrona. Perché accade tutto ciò? E’ una domanda che non si sono posti in molti. Eppure ci sono i programmi, le promesse elettorali, i buoni propositi che dovrebbero essere tenuti in debita considerazione. Su una cosa però dobbiamo essere riconoscenti al sindaco Buzzanca: il degrado che ci regala ci permette di ragionare sulla necessità di non votarlo più. Occorre fare investimenti e con questi attuali amministratori Messina è destinata a scomparire: se aspettiamo le intuizioni di Buzzanca & Co, stiamo letteralmente freschi. Non osiamo avventurarci su questo terreno oltremodo. Va bene piazzare giochi e scivoli, va bene saltare qualche nulla – osta, va bene pure fare politica in vista delle elezioni, ma rischiare di far morire i cittadini perché nessuno vigila sul verde pubblico o su Villa Dante ci sembra un po’ troppo. La differenza tra la politica buona e quella scarsa sono i fatti. Le regole. E così Burrascano si chiede: se esiste un piano degli interventi di ordinaria manutenzione del verde pubblico cittadino; magari conoscere i criteri adottati per la scelta delle zone oggetto d’intervento e i motivi per i quali si è scelto di non effettuare alcun intervento nelle zone meglio specificate in premessa; ma soprattutto se Villa Dante, attualmente aperta alla pubblica e libera fruizione ha ottenuto tutte le autorizzazioni degli Organi Istituzionalmente preposti alla valutazione dei rischi per l’incolumità dei cittadini. Belle domande. C’è modo e modo di cazzeggiare e quindi c’è modo e modo di amministrare la cosa pubblica. Diteci voi se con questi in sella a Messina si può andare fieri.