Protezione civile, a rischio le emergenze: dall’Aquila alle carceri

Sono 18 le regioni interessate da gestioni commissariali di protezione civile, mentre risultano aperte nel nostro Paese anche quattro emergenze di rilievo nazionali e sette per quel che riguarda l’estero. Sono questi, attualmente, gli stati di emergenza aperti nel nostro paese, che, in parte, potrebbero chiudersi a breve come effetto della nuova norma inserita nel testo di riordino della Protezione civile esaminata dal consiglio dei ministri. Il provvedimento in questione prevede che le gestioni commissariali che operano alla data di entrata in vigore del decreto, non sono suscettibili di proroga o rinnovo, se non una sola volta e comunque per una durata massima di ulteriori trenta giorni. Alla scadenza, infatti, il presidente del Consiglio o il ministro dell’Interno individuano le amministrazioni pubbliche che subentrano con poteri ordinari. Quest’ultima previsione escluderebbe dalla norma, le emergenze relative all’estero (per cui non è prevista una gestione commissariale).

Discorso a parte meritano le gestioni commissariali di rilievo nazionale e cioe’ l’emergenza derivante dall’affollamento carceri (commissario il Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), dall’afflusso di cittadini extra comunitari (commissario Capo Dipartimento liberta’ civili e immigrazione del ministero dell’Interno), dall’eccezionale afflusso di cittadini nord africani (commissario il Capo del Dipartimento della Protezione Civile), che, se dovesse trovare applicazione la nuova norma, terminerebbero, senza opportunità di proroga, entro la fine dell’anno in corso essendo anch’esse emergenze decretate ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225.

Ma la parte piu’ cospicua delle gestioni commissariali destinate a cessare a scadenza senza possibilita’ di proroga, se non per un periodo limitatissimo, sono quelle che riguardano ben 18 regioni italiane. La stragrande maggioranza delle gestioni straordinarie attualmente aperte scadono tra settembre e dicembre. Tra queste ci sono gestioni di lunghissimo corso come per le bonifiche in Sicilia, ma anche quella legata al terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009. Le scadenze piu’ a lungo termine – come l’emergenza legata al naufragio della nave Concordia al largo del Giglio – sono invece fissate ai primi mesi del 2013.

Di prossima e quasi immediata scadenza sono invece lo stato di emergenza per la laguna di Marano – Grado, quella per le avversità atmosferiche in Puglia a marzo 2011, e che hanno colpito i territori di Emilia Romagna e Piemonte nel 2009 che terminano tutte il 30 aprile prossimo. Fra una manciata di giorni scadrà anche l’annoso regime emergenziale legato alla frana di Montaguto. Per il 31 maggio è prevista la scadenza delle gestioni commissariali rispettivamente per le alluvioni che hanno colpito Messina, il maltempo che ha colpito il Piemonte a marzo 2011, l’emergenza mobilità nella Laguna di Venezia. Il 30 giugno termina la gestione commissariale per la bonifica di Orbetello e lo stato di emergenza legato al traffico a Messina, il 31 luglio il presidente della regione Emilia Romagna cesserà di essere commissario per l’alluvione che ha colpito Parma nel 2010.