LETTERA APERTA ALL’ON. DI PIETRO

Caro On. Antonio Di Pietro,

le notizie di vicende truffaldine negli ambienti della politica italiana sono ormai quasi quotidiane e si inseguono incalzanti in questo Bel Paese, l’ultima quella di ieri del rientro in Italia per costituirsi alla Giustizia del faccendiere Valter Lavitola, ricercato per finanziamenti illeciti all’AVANTI, di cui era direttore, ed altre varie imputazioni. La sua vicenda si intreccia con quella di un altro personaggio a dir poco squallido, che Lei ben conosce, come il Sen. DI GREGORIO per il quale à stato emesso un ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari – così leggo – perché accusato di vari reati (corruzione, truffa, false fatturazioni, appropriazione indebita, riciclaggio, favoreggiamento della camorra, associazione a delinquere di stampo mafioso) tra cui il finanziamento pubblico all’AVANTI di cui, a quanto solo ora apprendo, fu anche in precedenza direttore. Come ex socialista mi chiedo come sia stato possibile un tale schifo! Che una testata già tanto prestigiosa possa esser caduta in tali mani? E il mio rammarico e la mia indignazione si accrescono sapendo che il sen Di Gregorio, vero saltimbanco della politica (P.S.I., poi F.I., poi I.D.V., poi P.D.L., sua definitiva collocazione?) venne candidato ed eletto in Parlamento nel 2005 proprio dal Suo Partito, quell’ITALIA dei VALORI che si erge a paladino della moralità nella vita pubblica (che infatti Di Gregorio lasciò poco dopo, nel 2006, per andare con Berlusconi). E come se non bastasse nella legislatura successiva venne candidato (nel 2008) ed eletto in Parlamento per l’I.D.V. un altro personaggio molto affidabile, l’ineffabile on. SCILIPOTI (a tutti noto non tanto per i suoi meriti ma in quanto divenuto “macchietta-simbolo” del trasformismo più becero) il quale pure al momento opportuno La abbandonò per “saltare sul carro del vincitore”, cioè per correre insieme ad altri a foraggiarsi alla greppia di Berlusconi (con quali belle conseguenze per la politica, le Pubbliche Istituzioni e l’Italia tutti sappiamo!). Ottime e lungimiranti scelte politiche! Probabilmente fatte solo per apportare voti al Suo partito, senza un vaglio preventivo circa la loro moralità e le loro frequentazioni.
Ma se ERRARE HUMANUM EST, PERSEVERARE DIABOLICUM ! D’accordo con Lei che anche Gesù Cristo ha sbagliato accogliendo Giuda tra i suoi Apostoli, ma lo ha fatto una sola volta e consapevolmente, perché Egli era figlio di Dio e sapeva benissimo che lo avrebbe tradito. E per questo l’ha scelto. Per Lei invece non ci sono attenuanti, perché un partito come il Suo dovrebbe saper scegliere oculatamente i suoi candidati, sia al centro che in periferia. Altrimenti si gioca la sua reputazione, e si corre il rischio (calcolato?) di mandare avanti persone squallide e senza meriti, se non anche possibili traditori, come in qualsiasi altro partito.
Occorre essere più oculati nelle scelte, e prima di candidare qualcuno (anche se promette di portare “mazzette” di voti!) sarà bene informarsi con chi si ha a che fare, altrimenti anche chi già Le ha dato fiducia la ritirerà. Come pure si richiederebbe una maggiore attenzione nelle scelte degli “apparentamenti” (motivo per cui dopo le elezioni amministrative comunali di Varese del 2003 – in cui accettai di restare candidato per il Suo partito nonostante le alleanze non condivise dell’ultima ora, e riportai anche un discreto successo personale – mi allontanai dall’I.D.V. per ritirarmi schifato da ogni politica attiva). La ringrazio se vorrà tener conto di queste mie raccomandazioni (anche se “per sbagliare non c’è bisogno di consigli”, come diceva un mio vecchio professore di Liceo).

Con stima Le porgo cordiali saluti

Giovanni Dotti