“Questo giardino milanese dedicato ai ‘Giusti’ di tutto il Mondo è un luogo di riflessione e speranza che ci restituisce la fiducia nell’impegno degli uomini. Ricordiamo oggi, e di questo siamo orgogliosi, chi si è impegnato con coraggio civile, anche a rischio della libertà personale e della propria vita, per promuove la pace, il dialogo per la costruzione di una società e di un mondo più giusti”.
Lo ha affermato il Sindaco di Milano e Presidente dell’Associazione Giardino dei Giusti Giuliano Pisapia in occasione della cerimonia al Giardino dei Giusti dove sono stati scoperti i cippi e piantati quattro nuovi alberi dedicati a Claire Ly e Yolande Mukagasana (presenti alla cerimonia) e a Primo Levi e a Ayse Nur (Sarisözen) Zarakoglu.
“Ogni anno – ha proseguito il Sindaco Pisapia – vengono piantati nuovi alberi per onorare le donne e gli uomini e le donne che hanno saputo dire ‘no’ alla violenza all’intolleranza, al totalitarismo e che per noi sono e saranno testimoni di memoria, oltre che un esempio per le nostre azioni quotidiane. In particolare i quattro nuovi alberi sono dedicati a Primo Levi, Claire Ly, Yolande Mukagasana e a Ayse Nur (Sarisözen) Zarakoglu. Proprio in questi giorni abbiamo ricevuto la bella notizia della liberazione di Ragip Zarakoglu, marito di Ayse Nur, che era stato arrestato insieme ad altri 131 intellettuali lo scorso 28 ottobre. Quella del suo rilascio è una notizia che mi fa particolarmente piacere perché anche il Comune di Milano, con una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio, aveva sottoscritto un appello rivolto alle autorità turche per la sua scarcerazione”.
”Mi auguro ora – ha concluso Giuliano Pisapia – che la proposta di Gariwo, che vede il nostro sostegno, di istituire al Giornata europea dei Giusti, possa diventare realtà, grazie anche all’adesione degli eurodeputati”.
“L’esempio dei Giusti – ha dichiarato il Presidente del Consiglio comunale e Presidente del Comitato dei Garanti dell’Associazione Giardino dei Giusti Basilio Rizzo – è un’esortazione per la nostra coscienza e dimostra che anche nelle situazioni più difficili, più drammatiche si può scegliere di non rimanere indifferenti, si può e si deve avere il coraggio di resistere. Per questo i Giardini dei Giusti sono memoria educativa per i nostri giovani ai quali mostrano un messaggio di speranza, un esempio di impegno civile e sociale”.
“I Giusti – ha concluso Basilio Rizzo – i testimoni della memoria, costituiscono una sorta di ‘internazionale del bene’ che dà un segno all’unanimità, un indirizzo, una scelta di vita e che comunicano con la loro esperienza che anche il bene, non solo il male, ha una sua forza intrinseca, insopprimibile”.