Il nostro tempo è segnato da un ‘marcato ripiegamento nel privato e dominato dalle forme avare dell’individualismo tecnocratico’, e in questo contesto l’Università Cattolica del Sacro Cuore, fedele alle proprie radici, si pone in prima fila come istituzione culturale ed educativa volta a formare protagonisti capaci e convinti della civiltà dell’amore. E’ quanto scrive la presidenza della Cei nel messaggio per l’88esima giornata dell’Università cattolica del Sacro cuore che si celebra il prossimo 22 aprile.
‘In una società – prosegue il testo compiendo un’analisi critica delle istituzioni educative – non più caratterizzata dal riconoscimento di valori comuni, la relazione educativa tende a configurarsi non come comunicazione di contenuti consolidati, quanto, piuttosto, come relazione informativa, segnata dalla tolleranza formale e da prossimità debole: nel contesto familiare la capacità educativa incontra difficoltà e tende alla delega; la scuola appare crocevia affollato di pluralismi dispersi e di anonimato culturale; il maestro rischia di non essere più figura di riferimento, ma operatore funzionale all’apprendimento di capacità strumentali’.
‘L’ipertrofia della razionalita’ tecnico-scientifica – si afferma ancora – e l’atrofia della razionalità etico-valoriale hanno causato l’estenuazione del pedagogico, ridotto a mera metodologia’. E però ‘prevale in noi la fiducia, lo sguardo costruttivo, la dinamica progettuale. Questo si respira in ‘Cattolica’; questa dovrebbe essere l’atmosfera prevalente nelle nostre comunità cristiane.